Savona e la sua provincia sembrano apprezzare gli artisti pavesi. Nella città ligure, viene, oggi, inaugurata l’esposizione di Stefano Bressani e, da pochi giorni, ad Altare, è stata inaugurata la mostra personale di Nives Marcassoli, avente come oggetto la lavorazione del vetro. Fino al 26 giugno 2022, Nives partecipa all’undicesima edizione di Altare Vetro Arte, consolidata iniziativa, a cura del Museo dell’arte vetraria altarese. Il comitato scientifico del museo di Altare l’ha selezionata, per dedicarle uno spazio espositivo in Villa Rosa, splendido edificio in stile Liberty, sede del museo, che è parte del Polo Museale della Liguria e che custodisce una collezione permanente, con opere in vetro, dal Settecento ai giorni nostri. Nella mostra “Custodire il colore – la delicatezza del gesto nelle opere di Nives Marcassoli”, lo spazio dedicato alle sue opere si sviluppa in alcuni spazi dedicati, sui tre piani di Villa Rosa, testimoniando il dialogo continuo fra tradizione e contemporaneo.
Di formazione artistica, negli anni Novanta, Nives apre un suo laboratorio di vetrate artistiche, continuando a coltivare il disegno e la pittura e sperimentando un linguaggio personale che ha chiamato Hot Worked Fused Cast Glass, un insieme di pittura in vetro, vetrofusione in stampi e colatura a caldo, che le permette di modellare le superfici delle sue opere in vetro massiccio.
La necessità di unire effetti pittorici, il disegno e il vetro, la profonda conoscenza tecnica maturata negli anni di lavoro e corsi, in Italia e all’estero, trovano casa in questa interpretazione contemporanea del vetro.
Sperimentazione è la parola chiave per comprenderne la tecnica: una testarda sfida con la materia, con l’obiettivo di rendere lieve un materiale che ha un certo peso specifico, inventarsi sfumature, inclusioni di apparente impossibilità come disegni e tessuti, trovando la strada per renderne l’effetto.
Alcune opere sono realizzate con la tecnica del Sand Casting: il vetro da crogiolo è versato in stampi di sabbia, con l’aggiunta sempre di disegni e colore, oppure di elementi naturali che il vetro incandescente brucia e ingloba al suo interno.
Nives si concentra sul colore a contatto con la luce e col segno grafico del disegno; le opere dialogano con lo spettatore e ne seguono lo sguardo. Come pennellate di un colore attinto dalla propria tavolozza, Nives rende l’effetto di un vetro “acquarellabile”. I disegni interni hanno sembianze femminili, con un’attenta cura del corpo e, più in particolare, delle mani: le mani sono la parte su cui Nives si focalizza come fossero in movimento e comunicassero gesti, soprattutto di affetto, di parole non dette, di intimi e delicati sentimenti. Dopo un anno di distanza forzata, queste opere assumono un valore aggiunto che ciascuno di noi ha sperimentato in questa pandemia.
La mostra è stata anche un’occasione ideale per l’artista: presentare al pubblico una nuova creazione, realizzata in collaborazione col maestro vetraio, Jean Marie Bertaina, nella fornace del giardino di Villa Rosa, che viene accesa in occasione di eventi organizzarti dal museo.
“Custodire il colore” è un invito a farsi guidare dal fascino del vetro modellato e colorato e, conseguentemente, a farsi “trascinare” all’interno delle opere.