La disinformazione è tipica di tutti i tempi, ieri come oggi e nel nostro tempo. La Russia lo ha ampiamente adottato. La “disinformatia” è bugia di guerra, in tal caso si inserisce il forse nel vero, il dubbio nella realtà, la bugia nella verità. Per l’Ucraina, saranno morti veri, falsi, è più un problema di immagine. L’uomo ne ha fatto uso e abuso. La disinformazione è un’arte utilizzata anche dai grandi poteri, imperi, spie e malavita. La guerra è lo strumento fondamentale per lo sviluppo dell’economia, viene imposta come supremazia, potenza mercantile, geopolitica e militare, ma dietro c’è il sistema bancario internazionale. L’uomo ha sempre impattato con falsificazione nei momenti tesi ed è la cosa più semplice da far passare, specie per chi la vuole intendere, inserire il falso nel vero, il dubbio si abbina sempre bene con la verità. Una strategia sempre usata, vecchia quanto il mondo, basti pensare al cavallo di Troia, fatto entrare quale simbolo di pace, per poi invece mettere la città a ferro e fuoco. Le vicende di Russia, America e Ucraina, si intrecciano con la leggenda di San Giorgio e la bestia; la verità nella bugia. San Giorgio, tra l’altro, patrono di molti paesi (Inghilterra) che combatte il male (drago).
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La disinformazione: tipica di tutti i tempi
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