Il sognatore sognante, è il titolo del romanzo dello scrittore
Sebastiano Carbogno, alla sua prima opera, e con un passato
alle spalle da ghostwriter.
Edito da Viola Editrice, la storia è ambientata in una Roma dei
giorni nostri (pre-covid), dalle atmosfere decisamente
felliniane, che ricorda molto anche la Roma de La grande
bellezza di Sorrentino.
Il protagonista è Milo Nevi, uno scrittore trent’enne,
provinciale, che non riuscendo a emergere si guadagna da
vivere operando come autore ombra.
E sarà proprio il suo mestiere, a condurlo nella Capitale, dove
incontrerà tutta una serie di personaggi: dal leggendario premio
Nobel Charles Arthur Messier, alla trasgressiva diva a luci
rosse Sofia Rox, passando per uno sconosciuto poeta, e
concludendo con un cardinale missionario, alquanto eccentrico.
Abbiamo fatto due parole con l’autore, che sa proprio di
scrittore vecchio stampo, di quelli che ogni notte fanno l’alba
battendo i tasti della tastiera con un toscano tra le dita.
Carbogno, il protagonista del suo romanzo è un sognatore,
lo è anche lei?
Ovviamente e ostinatamente! Tutti dovremmo esserlo,
soprattutto durante questi bui periodi che stiamo vivendo.
Un ghostwriter, un sognatore … che altro può dirci di lui?
Beh … Milo è indiscutibilmente il bravo ragazzo della porta
accanto, che affronta la vita con il suo bagaglio di speranze,
aspettative, ma anche di paure e incertezze. Milo è uno di noi!
Infatti non passa giorno che qualche lettore mi faccia notare
quanto sia facile immedesimarsi in lui.
Oltre a Milo nel romanzo s’intrecciano personalità
completamente differenti tra loro. Un Premio Nobel, un
attrice hard, un uomo di chiesa. Perché la scelta di
mescolare nella sua storia esistenze così diverse tra loro?
Vedi, un romanzo è un po’ come un piccolo mondo, e come
all’interno di una realtà, ci sono varie vite, personalità, spesso
in contraddizione. Purtroppo nella reale realtà quando ci si
sente diversi, si tende ad evitarsi, e ognuno per la propria
strada, io invece nelle mie storie amo mescolare esistenze
dissimili, e sono convinto che se ciò avvenisse anche nella
realtà il genere umano avrebbe tutto da guadagnare.
Non solo una varietà di personaggi, nella sua trama lei
passa abilmente a narrare momenti di tenerezza, a
situazioni tristi. Momenti romantici a situazioni
trasgressive.
Come scrittore mi sforzo di raccontare l’uomo, e l’essere
umano è una realtà fatta di mille e più sfaccettature, che
meritano tutte di essere raccontate.
Il sognatore sognante, è senza alcun dubbio una storia
travolgente, di quelle che ti fanno sorridere, commuovere, e
rimanere a tratti con il fiato sospeso. Quale è il messaggio
che lei vorrebbe lanciare con questa sua opera?
Sicuramente, come dicevo prima, di avere la forza di tenersi
stretti i propri sogni, le proprie speranze, i propri progetti, anche
nei periodi più bui, e di imparare a vedere il bello e il buono, in
ogni cosa e in ogni essere.
Come scrittore, che cosa ne pensa dell’attuale panorama
letterario ed editoriale Italiano?
Non bene. Cultura e letteratura, hanno sempre meno visibilità.
Tv e giornali dovrebbero dare alla letteratura la stessa visibilità
che danno al cinema o alla musica. In quanto all’editoria, si
guarda sempre più ai guadagni e sempre meno alla qualità.
Come scrittore, ho avuto la fortuna di conoscere una giovane
editrice romana, Valentina Succi, fondatrice della Viola
Editrice. Valentina è una sognatrice come me, ed è una delle
poche editrici italiane rimaste ad offrire al proprio pubblico
vera letteratura.
Ha qualche progetto in corso? O magari un grande sogno
nel cassetto?
Attualmente sto lavorando a un nuovo romanzo, che spazia dai
mitici anni 80 fino ai giorni nostri. Il mio grande sogno nel
cassetto? Mah … che magari questo, o uno dei miei prossimi
romanzi, finisca nelle mani di Paolo Sorrentino … Oh, ve
l’avevo detto che sono un sognatore.
Di Manuela Montemezzani