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Mozart, Requiem per la Pasqua. Prima a Parma e poi a Pavia la Filarmonica Toscanini diretta da Enrico Onofri.

Prima a Parma e poi a Pavia la Filarmonica Toscanini diretta da Enrico Onofri eseguirà il 15 e il 16 aprile il “Requiem” di Mozart.

Il Requiem verrà proposto unitamente alla “Lamentazione funebre per coro a cappella” di Desprez di cui saranno protagonisti il Coro Universitario del Collegio Ghislieri di Pavia, residenza artistica de La Toscanini, diretto da Luca Colombo, solisti Rosalia Cid, Dave Monaco, Sharon Carty e Luca Tittoto.

Un programma dal profondo significato spirituale, meditativo, pensato per essere ascoltato tutto d’un fiato costituisce la proposta de La Toscanini per la Pasqua: il Requiem in re minore per soli, coro e orchestra K 626 di Wolfgang Amadeus Mozart proposto insieme a Nymphes des bois, La dèploration de la mort de Johannes Ockeghem di Josquin Desprez, brano per coro e due tromboni del 1497 scritto in occasione della morte del proprio maestro, il sommo Johannes Ockegem. Presentare l’ultimo capolavoro mozartiano è una scelta che consolida il percorso nel repertorio classico del Direttore Principale della Filarmonica Arturo Toscanini, Enrico Onofri, quest’anno dedicato a Mozart con le ultime tre sinfonie eseguite lo scorso febbraio.

Oltre al brano di Desprez il concerto si aprirà con l’intonazione di un canto gregoriano -Introito Requiem Aeternam- preparato per l’occasione dal direttore della Schola Gregoriana Ghislieri Renato Cadel creando così un impaginato fortemente coeso che unisce sacro e profano.

«Il requiem di Mozart – spiega il maestro Enrico Onofri – si colloca perfettamente nella tradizione della composizione sacra del ‘700, mescolando elementi di carattere contrappuntistico a elementi di carattere operistico e anche ad elementi che provenivano da un altro Requiem, quello di Johann Michael Haydn, il fratello minore di Franz Joseph, eseguito nel 1771, quando Mozart era ancora quindicenne. Tuttavia, anche se spogliato dalla sua aura romantica e cinematografica, il requiem di Mozart resta sempre un brano estremamente commovente perché ci ricorda che è stato scritto negli ultimi giorni di vita di questo compositore ed è quindi in qualche modo il Requiem per un artista».

L’ultimo capolavoro mozartiano, il Requiem, brano lasciato incompiuto dal compositore salisburghese ma qui proposto nella versione completata da Franz Xaver Süßmayr, verrà eseguito insieme alla lamentazione funebre per coro a cappella e due tromboni Nymphes des bois, La dèploration de la mort de Johannes Ockeghem scritta da Josquin Desprez nel 1497, un brano emblematico dello stile polifonico fiammingo. Un programma che va quindi ad esaltare la residenza artistica del Coro Universitario del Collegio Ghislieri di Pavia, guidato dal maestro Luca Colombo.

Dopo la morte di Johannes Ockeghem, compositore tra i più rappresentativi della seconda generazione della scuola franco fiamminga, Josquin Desprez decide di musicare la toccante elegia scritta da Jean Molinet, in cui ninfe, dee e grandi cantori si lamentano per la morte del musicista. Con una straziante musica completamente ispirata agli stilemi compositivi del suo maestro, Josquin cerca di imitarne in tutto e per tutto lo stile, ideando una composizione molto più vicina alla musica di Ockeghem che alla sua, in un omaggio carico di grande umiltà.

In più, per aumentare la carica drammatica dell’opera profana, decide di inserire una voce che canti la melodia gregoriana del Requiem dando alla composizione una certificazione sacra del momento. Piangono anche le note, che nel manoscritto vengono raffigurate tutte nere. La musica intera è in lutto.

«In un’epoca come la nostra in cui l’autoreferenzialità della musica e del musicista è un elemento fondamentale – spiega il maestro Luca Colombo -, questa scelta appare ardita.

Oggi ricerchiamo una lettura sempre personale ed originale in un’esecuzione, una forma musicale nuova che sconvolga o quanto meno si differenzi dal linguaggio musicale attuale, pronti ad accusare i musicisti di poca originalità, scarsità di idee, se non di appropriamento delle idee altrui.

Nel Rinascimento il maestro era una figura sacra, al di là del rapporto diretto a bottega o in cantoria, questi sommi musicisti si sentono debitori dell’arte di Ockeghem, e per poter onorare al meglio la figura del buon padre musicale cercano di avvicinarsi alla sua musica quanto più possibile, sicuri che nell’imitazione del maestro si possa leggere la grande ammirazione e la riconoscenza verso la sua arte».

Affiancheranno l’Orchestra e il Coro un cast di solisti giovani proiettati verso una grande carriera. Rosalia Cid, soprano spagnolo e Dave Monaco, apprezzatissimo lo scorso giugno sempre con Onofri in piazza del Duomo, sono tra i migliori diplomati dell’accademia del Maggio Musicale Fiorentino. L’irlandese mezzosoprano Sharon Carty e il basso italiano Luca Tittoto sono nomi affermati del repertorio barocco e classico.

Il concerto è in programma venerdì 15 aprile 2022, ore 20.30 – Parma, Auditorium Paganini e sabato 16 aprile 2022, ore 20.30 – Pavia, Teatro Fraschini.

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