L’ Istituto Comprensivo di Bressana Bottarone, con i suoi vari plessi scolastici, dislocati tra i paesi confinanti, ha accolto, con entusiasmo, bambini e adolescenti ucraini, in un momento delicato, poiché catapultati in un nuovo Paese, senza averlo programmato, non conoscendone la lingua e l’ orrore, lasciato alle loro spalle.
Il nostro Paese sta facendo molto per i rifugiati, anche se la crisi durante le varie ondate di virus, non ne ha favorito lo sviluppo, anzi il regresso.
La solidarietà ha avuto la meglio e, nella cornice di Bressana Bottarone, come accennato prima, enti e singoli individui si sono impegnati “a far del bene”.
Nel Comune di Bressana, erano già stati organizzati corsi di lingua italiana, in particolare per le donne provenienti da altri Paesi ed è, quindi, sembrato necessario dedicarne uno ad hoc, per i nuovi ospiti. La metodologia pensata per i bambini è basata sullo stile Montessori, imparare con giochi e laboratori.
La scuola si è attivata, offrendo tutte le risorse che possono essere loro di sostegno, aprendo uno sportello di ascolto e aiuto concreto, dal 1 aprile, il venerdì, dalle ore 14.30 alle ore 16.00, presso la sede centrale dell’ Istituto Comprensivo.
L’ idea è stata subito promossa dalla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Chiara Montanari, con l’obiettivo di promuovere la cultura nazionale, abbracciando e non escludendo gli aspetti che, invece, appartengono alle persone ucraine.
Un sincero ringraziamento è da rivolgere anche alle ex-docenti, che si sono prestate, a titolo gratuito, per insegnare l’italiano alle mamme, insediate da poche settimane: Magda De Paoli, Daniela Gatti e Tiziana Milanesi.
La Prof.ssa di Scienze Motorie, Ubezio Claudia, si è offerta per gestire attività ludico-motorie, come modo alternativo di relazionare i bambini.
Un impegno non indifferente, che sta già rivelando il suo lato migliore: la complicità tra persone, fino a un mese fa, sconosciute.