A Vinitaly , dal 10-13 Aprile il Club del Buttafuoco Storico presenteranno la nuova bottiglia consortile, la cuvée 2017 che unisce le varie partite di vino provenienti dalle 16 vigne storiche, quest’anno firmata dall’enologo Michele Zanardo. E’ un progetto importante quello della bottiglia consortile che si chiama come un “gruppo”: “Vignaioli del Buttafuoco storico”.Un nome che dimostra la volontà collettiva dei produttori del Club del Buttafuoco storico di sottolineare la qualità enologica della zona di produzione, il “cru” vocatissimo dello “Sperone di Stradella”,la tenacia nella conservazione di un patrimonio tradizionale e l’identità della terra d’origine. Ogni anno dal 2011,il Club sceglie un enologo a cui affidare l’assemblaggio di partite di vino atte a divenire Buttafuoco storico per creare la cuvée speciale rappresentativa del territorio e ambasciatrice nel mondo del Buttafuocostorico. Le quantità dei differenti vini, così come le proporzioni, non sono definite da parametri fissi, ma variano di anno in anno, a seconda di ogni singola vendemmia e secondo la mano dell’enologo. Michele Zanardo ha firmato l’ultima annata in commercio, la 2017.Classe 1977, veneto, enologo, Vicepresidente Vicario del Comitato Nazionale Vino DOP e IGP e professore a contratto di Legislazione Vitivinicola presso l’Università di Padova,Zanardo, ha lavorato per condensare in un calice tutto il potenziale del Buttafuoco storico.
Ma cos’è il Buttafuoco Storico? Un vino prodotto da 50% di uve Croatina, 25% Barbera, 15% Ughetta di Canneto o Vespolina, 10% Uva Rara, in una piccola area, ma molto rappresentativa, a cavallo tra i torrenti Versa e Scuropassonei comuni di Canneto Pavese, Montescano, Castana e parte dei comuni di Broni, Stradella, Cigognola, Pietra de’ Giorgi. La leggenda vuole che il nome di questo vino sia il ricordo di una battaglia perduta da una compagnia di marinai imperiali, comandati a operazioni di traghettamento sul fiume Po nei pressi di Stradella e successivamente impiegati sulle colline nello scontrocon i franco-piemontesi. Un vino del luogo, chiamato Buttafuoco, ebbe più successo del fuoco della battaglia nell’attirare a sé i baldi marinai, i quali, dentro una grande cantina, fecero strage di botti e bottiglie.
A Vinitaly, Palaexpo, Padiglione Lombardia stand C5 sarà possibile degustare in anteprima l’annata 2017 con Armando Colombi, direttore del Club.
Il Club del Buttafuoco Storiconasce nel 1996, come libera associazione fra produttori intenzionati a valorizzare il Buttafuoco Storico. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, attraverso un rigido regolamento, sollecitando aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, perché le consolidate e sagge abitudini diventassero una comune strategia per il successo qualitativo.
I produttori di Buttafuoco Storico, tutti associati al Consorzio attualmente sono 17: viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori in proprio.
Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di produzione, compresi nei comuni di Broni, Stradella, Castana,Canneto Pavese, Montescano, Pietra de’ Giorgi, Cigognola sono circa 22 ripartiti in 18 “Vigne” il cui nome topografico comparerigorosamente in etichetta, a garanzia della provenienza e unicità del prodotto.
Mediamente ogni anno sono prodotte 90.000 bottiglie di Buttafuoco Storico.
Dettagli, indirizzi ed etichette aziendali sono presenti sul sito www.buttafuocostorico.com