Viaggio con papà, è tutto ciò che collega, unisce nel percorso nel mondo, nella vita. L’affettività dei padri oggi cerca di essere, sempre più curata nella vita dei figli che è pur sempre un viaggio, anche se è diminuita della madre per lavoro e quella dei nonni. per distanza. Una bella emozione è stata quella di una ragazza, che ha voluto andare alla maturità insieme alla figlioletta appena nata, il suo capolavoro, e il padre. Altrettanto importante l’esperienza di un ragazzo, in Alto Adige, che insieme al padre ha sostenuto l’esame di maturità finendo prima. Il figlio aveva aiutato papà a ripassare Fatica che al figlio possa essere utile anche per un bel voto. La paternità con bimbi piccoli fa dormire poco, con figli grandi fa dormire anche meno Quando un figlio esce la sera crea preoccupazione, quando tarda a rientrare crea autentica paura. Il consiglio di tutti i padri ai figli, non buttate via la vostra vita. Comunque non essere troppo invasivi, protettivi, anche se i pericoli ci sono(alcool, droga, violenze) la presenza, la disponibilità del padre a ricercare il dialogo. Il papà ha un rapporto più difficile non ha legame con il figlio nella gravidanza e nei primi 3mesi di vita del piccolo, mentre la madre ha responsabilità, contatti sempre. Un vecchio adagio “Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi”. I bambini amano sempre le stesse favole, e le conoscono a memoria, tanto che se nelle leggere si sbaglia, si cambia una parola, un qualunque particolare, ne chiedono la correzione. Anche con i figli un po’ più grandi, importante leggere insieme libri meglio. Qualche volta i figli sbuffano, ma in cuor loro, sono contenti di approfondire, crescere insieme, aiutati. Un altro vecchio adagio “chi mi vuol bene, mi sgrida”, segnala errori. Parlando di smartphone, occorre tener conto che è e deve restare uno strumento di servizio e non un vincolo, un legame per la nostra vita. L’uso della tecnologia non prima dei 2anni, da 2 a 5anni, max 1h al dì, da 5 a 8, 2h, con presenza dei genitori, mai in ora di pranzo o prima di dormire. I social poi sono un po’ come un diario segreto, devono raccontare chi siamo e non chi vorremmo essere, fingere. A volte possono servire a cogliere, un grido di allarme dei figli. I genitori, come i figli non si scelgono, ma si può, anche si deve trovare con loro un punto di incontro, che avrà valore, sarà riconosciuto magari più tardi.