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Le note musicali: un’efficace cura per la psiche

Il musicista e psicologo Marco Moraca presenta una sorta di concept album, in cui le emozioni sono comunicate nel linguaggio musicale: nascono dal guardarsi dentro con onestà e lucidità, oggi, per potersi finalmente sentire sé stessi, domani.

“La musica mi aiuta a trovare un equilibrio e fa sì che le emozioni si collochino nella loro giusta dimensione, che per me è fatta di note e di parole.”

NUOVE PROSPETTIVE, album di debutto del progetto solista è uscito ormai quattro anni fa, ma, oggi, più che mai, va riascoltato, perché abbiamo una profonda necessità di “osservare il nostro Io”, confuso quanto impaurito.

La “gavetta” di Marco è lunga e, affiancata dagli studi, colma di esperienze, che gli hanno “regalato” la motivazione di proseguire, con entrambe le direzioni.

In età adolescenziale, inizia a suonare la chitarra, imparando le canzoni dei Beatles e molta della tradizione musicale inglese degli anni ’60 e ‘70. Sin da ragazzino sperimenterà quindi l’esecuzione di cover, l’approccio al palco e la proposta delle canzoni inedite di sua scrittura che man mano produce. La musica lo attrae sempre, durante tutta la sua vita, diventando elemento costante e presente al punto da non smettere mai di dedicarsi alla scrittura di canzoni, prima in inglese, poi in italiano, e al desiderio di trasformare una travolgente passione in un lavoro.
Nel frattempo si laurea in Psicologia, ambito che diventa il suo lavoro principale che lo porta, nei successivi anni, a dedicarsi però sempre meno alla musica e sempre più allo svolgimento della propria professione che esercita, a tutt’oggi. Eppure non smette di esibirsi sui palcoscenici più disparati. Molte, infatti, sono le esperienze live fatte nel corso degli ultimi anni: le più significative grazie ad un progetto musicale di tributo ai Beatles chiamato prima Abbey Band e oggi Back To The Beatles, che lo hanno portato su palchi importanti come quello del Teatro Ariston di Sanremo, un concerto in diretta televisiva su Play TV, fino ad una session di registrazione presso gli Abbey Road Studios di Londra nel 2005. Inoltre, finalista alle selezioni per Sanremo Giovani, partecipa successivamente a Roma alla trasmissione Rai Notturno Italiano condotta da Carlo Posio per presentare, in una puntata tutta dedicata, il suo progetto di musica inedita allora portato avanti con la Abbey Band.

La canzone, che è anche il titolo dell’album, evoca una dichiarazione di accettazione e d’amore verso sé stessi. Siamo fatti di contrasti, fra i quali è difficile trovare un equilibrio. Eppure non serve “Freud” per vivere una vita più sincera: serve il coraggio e l’umiltà di essere ciò che si è, liberando quella parte di noi che esiste e può convivere in armonia con quei modelli di riferimento, scelti o imposti, dalla società.

 

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