DI VALENTINO ZIZI
Ho conosciuto lo chef Alessio Coraggio a dicembre 2020 per una breve collaborazione in cui ho avuto la possibilità anche se per poco tempo di lavorare come aiuto cuoco nel suo team e ad oggi posso dirmi onorato che abbia accettato di essere intervistato da me per questo quotidiano.
Ciao Alessio prima di passare alle domande parlaci un pò di te e delle tue origini!
Nato a San Gennaro Vesuviano (NA) nel 1990.
Diplomato presso l’Istituto “Luigi De Medici” di Ottaviano (NA) nell’anno 2009, mi sono proiettato da subito nel mondo del lavoro entrando a far parte di brigate di cucina presso strutture di alto rilievo, dove cominciai ad accumulare esperienze ed arricchire il mio bagaglio tecnico.
Nel 2016 entro a far parte della “Cannavacciuolo Academy” diretta dallo Chef Antonino Cannavacciuolo successivamente, nel 2018, proseguo gli studi presso l’Accademia della Cucina Italiana.
Nell’anno 2019 approdo in Lombardia, dove sin da subito metto in mostra le mie capacità attraverso le tecniche e l’esperienza acquisita.
Fantastico! e invece che cosa ha acceso in te la passione per la cucina? Hai avuto qualcuno in particolare che ti ha ispirato?
– La mia è una passione che nasce inizialmente da bambino come semplice curiosità nell’osservare mia mamma mentre si dilettava in cucina. Con il passare del tempo questa curiosità si è trasformata in passione, portandomi a scegliere, appunto, l’indirizzo di studio alberghiero. Ci si rende conto di aver fatto la scelta giusta, come nel mio caso, perché l’istituto alberghiero ti prepara psicologicamente e professionalmente a ciò che comporta diventare chef, e quindi a tante rinunce e sacrifici. Infatti il mio motto è: “la strada del successo : il sacrificio.”
Immagino quindi che tanto sacrificio oltre che avere i suoi frutti e molte soddisfazioni ti abbia negli anni portato ad avere un tipo di cucina tutta tua come definiresti il tuo stile di cucina?
– Dopo tante esperienze e metodi lavorativi acquisiti, ho improntato la mia cucina con tecnica e innovazione rendendola delicata al palato e di forte impatto visivo. Tutte queste caratteristiche in gergo tecnico rendono lo stile di cucina gourmet
Avendo io stesso lavorato con molte persone in cucina ho imparato che nonostante ci si trovi totalmente perennemente a contatto con svariate tipologie di pietanze provenienti ormai da etnie diverse ogni chef ha dei piatti preferiti quali sono i tuoi?
– Nonostante la mia cucina sia elaborata, i miei piatti preferiti rimangono sempre quelli legati alle mie origini e alla mia infanzia. Sono molto curioso ed appassionato del cibo che non riesco a limitarmi ad avere piatti preferiti.
Alcuni chef dicono di ispirare alcuni loro piatti ad alcune forme d’arte, altri credono fortemente che la cucina in se sia una vera forma di espressione artistica oltre che gustativa tu cosa ne pensi
– la più forte forma d’arte in cucina e’ credere in ciò che si fa, metterci cuore e determinazione.
Aggiungendo ad ogni piatto questi ingredienti si ottengono capolavori che vanno aldilà delle opere d’arte.
Parliamo di un argomento attuale che ha colpito molto il mondo della ristorazione, quanto ha influito il covid per chi fa il tuo mestiere?
Purtroppo negli ultimi anni a causa della pandemia, tutte le forme di ristorazione hanno subito una mutazione adeguandosi al mercato per far si che ci fosse incremento lavorativo.
Inizialmente come nella vita quotidiana anche quella lavorativa ha avuto degli squilibri fin quando siamo riusciti a convivere con il covid e pian piano a ripartire.
E per il tuo futuro? Hai in previsione di aprire un ristorante tuo? O vorresti portare la tua carriera in altre direzioni?
Sono un pò di anni che mi trovo al nord per lavoro, attualmente sono tornato al lavoro che facevo al sud quindi mi occupo di alta ristorazione con servizio fine-dining in struttura alberghiera di alto rilievo.
Un giorno forse avrò una mia attività perchè credo sia il sogno di ogni cuoco.