Attualità

Il Blue Monday

Il giorno più triste dell’anno si trasforma nel momento ideale per riflettere sull’importanza della salute mentale. Ormai un classicone: lunedì 17 gennaio è il Blue Monday, la giornata più triste dell’anno, che per gli abitanti dell’emisfero boreale cade sempre il terzo lunedì di gennaio.Da un po’ di anni è una “festa” particolarmente sentita. Ma non è sempre stato così, non si tratta di una ricorrenza che affonda le sue origini nella notte dei secoli, bensì è qualcosa di più prosaico, attinente al mondo del marketing e della pubblicità. Cerchiamo di capirne di più. Che cos’è il Blue Monday: la scienza non c’entra! L’idea del lunedì triste nasce all’inizio degli anni Duemila da Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, che riflette sulla possibile esistenza di un giorno particolarmente nefasto per l’umore degli esseri umani. E prova a elaborare una complessa equazione che individua il giorno più malinconico nel terzo lunedì di gennaio. Perché? Perché in genere in quel giorno siamo nel culmine dell’inverno, piove, nevica e fa freddo, le vacanze natalizie sono ormai dimenticate e il ritmo di lavoro, quando devi recuperare il tempo perso durante le ferie, ti sopraffà senza tregua; in più tutti i buoni proposito che avevi espresso per l’anno nuovo si stanno dissolvendo. Un quadro in effetti piuttosto deprimente. Dal punto di vista matematico il lavoro di Arnall non ottiene grande successo: la sua università prende le distanze spiegando che si tratta di pseudoscienza: le condizioni meteorologiche, ad esempio, non sono le stesse in tutto il mondo (di sicuro non le stesse di Cardiff, dove piove sempre), e in più altre ricerche dimostrano che la neve ha il potere di renderci felici. E in effetti non ha senso nemmeno teorizzare scientificamente che la morte dei buoni propositi avvenga il terzo lunedì di gennaio. Il concetto è stato originariamente reso pubblico nel 2005 all’interno di un comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel, in cui si affermava di avere calcolato la data utilizzando un’equazione. L’intera idea rientra nell’ambito della pseudoscienza,e l’equazione che ne è alla base viene ritenuta priva di alcun fondamento. Secondo questa teoria, al Blue Monday le persone (specifichiamo dell’emisfero boreale) si sentono maggiormente depresse perché inconsciamente il cervello realizza in questo giorno che sono finite le festività natalizie e che i mesi successivi saranno caratterizzati dalla quasi totale assenza di giorni festivi.Arnall disse di avere escogitato la data per aiutare le compagnie di viaggio ad analizzare la tendenza dei loro clienti, osservando come questi ultimi siano più propensi a prenotare un viaggio quando si trovano in uno stato di profondo malumore.I fattori da lui considerati includono le condizioni meteorologiche, la capacità di fronteggiare i debiti accumulati, il tempo trascorso dal Natale, il fallimento dei propositi che si erano prefissati con l’inizio del nuovo anno, i bassi livelli di motivazione e la sensazione di una necessità di agire. Speriamo che per tutti sia stato invece un giorno felice.

Lascia un commento