L’inverno è la stagione fredda che non lesina sorprese, ha anche una ricca cucina,è un po’ come il mare d’inverno, ha un suo fascino, bellezza. Il Mare incamera e trattiene, conserva il calore in Estate, per restituirlo adagio adagio in Inverno, ha una bellezza particolare da intenditore da amatore. L’Inverno ha anche una importante cucina, che non lesina sorprese, anche se considerata povera. Le verdure che la Natura ci presenta, offre, sono ricche di vitamina C, zinco, fibre, se facciamo mente locale “puzzano”, (cavolo, cipolla, radici), ma anche qui, chi ama non si ferma all’odore, anzi è un segno distintivo che dovrebbe richiamare, ricordarne i pregi. Ogni Regione, ha la sua ricetta, utilizzando i propri prodotti tipici, che aiutano a bruciare, consumare grassi (fa dimagrire) per mantenere la nostra temperatura corporea a 36,5°. i grassi saturi animali e sono la difesa, lo scudo di difesa dai virus influenzali che ogni Inverno si presentano, anche se di solito non gravi ed il sistema immunitario sa come farsi rispettare, partendo da passeggiate, poi alimentazione. A colazione, al mattino, una bella tazza di tè verde, ricca di polifenoli, zinco, selenio, vitamina C, frutta secca e 2/3noci, pane integrale e marmellata e partiamo ben difesi. Alla sera una zuppa di cipolla, alloro e timo ricchi di ingredienti. I Francesi aggiungono un goccio di Porto e formaggio. Le erbe coltivate o meglio quelle selvatiche che la stagione presenta, offre, il “pesce azzurro”, dei nostri mari, da molti studi ritenuto il migliore, costa anche meno, poco, pur ricco di Omega 3, un vero antigelo per il nostro corpo, che ci supportano nella stagione fredda, privo di ingredienti pericolosi, vari metalli, che i grandi predatori(tonno, spada), invece divorano e accumulano in Oceano, Quanto pesce si deve mangiare, come ci insegnano gli Eschimesi, va consumato; almeno 2/3 volte la settimana. Il cibo che cura e nutre. Speziale si applica, si chiamava chi commerciava spezie, che arrivavano da lontano, care, erano per ricchi. Le nostre nonne, usavano, a fini curativi, prima dell’arrivo della penicillina 1929 ad opera di Fleming, molte erbe a partire da cardo e senape, rucola per le molteplici patologie epatiche, oltre a insaporire le minestre. I semi di senape poi macinati, messi nelle calze, erano anche utilizzati per scaldare i piedi, oltre che per insaporire le minestre. Le erbe selvatiche sono molto più ricche di vitamine. delle coltivate ed una misticanza, può essere aggiunta alla pasta per insaporirla, renderla più appetibile. Malva che deriva da “malacos”, significa morbido, utile per decotti, cura “omnia morbis”, tutti i mali, specie possiede, notevoli poteri antinfiammatori. Importante anche la rosa canina oltre ai suoi fiori, dopo la caduta dei petali si possono usare per decotti, tisane, le sue bacche rosse, i semi, si fanno bollire per estrarne enzimi, ricche di vitamina C. basti dire 40volte più l’arancia.
Eco di Pavia > Prima Pagina > Attualità > Cucina d’inverno chi la ama non si ferma all’odore
Cucina d’inverno chi la ama non si ferma all’odore
Pubblicato il
Lascia un commento