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100 ANNI DI PSICOANALISI DELLE MASSE E ANALISI DELL’IO

Un testo fondamentale e rivoluzionario scritto dal padre della psicoanalisi compie un secolo di vita

Nel 1921, ormai 100 anni fa, Sigmund Freud ha dato alle stampe il saggioMassenpsychologie und Ich-Analyse” (“Psicoanalisi delle masse e analisi dell’Io”).

Il libro ha avuto alterne fortune, ma come spesso è accaduto per molte opere di Freud, si è rivelato innovatore e rivoluzionario, a partire dalle parole utilizzate nel titolo, in quanto, il saggio non è stato redatto solamente per studiare le folle, ma ha applicato i principi della psicoanalisi alle masse per la prima volta nella storia

Penso sia utile spiegare la differenza tra i termini sopra citati: folla e massa. Una folla è composta da molte persone aggregate in un luogo, in genere senza una precisa finalità. La parola massa deriva dal termine greco maza (impasto per fare il pane) e dal verbo greco massein (impastare). Definirne precisamente il significato è complicato, molti autori forniscono differenti versioni, per noi ovviamente varrà quella data da Freud: la massa è un’entità provvisoria, costituita da elementi eterogenei saldati assieme per un istante. Distingue due tipi di masse, la prima, in genere di breve durata, caratterizzata da un interesse rapido e transitorio, La seconda è costituita da unioni permanenti e durevoli, (masse artificiali) altamente organizzate. I due esempi citati sono la chiesa e l’esercito, entrambe rette da una fondamentale illusione: quella che il capo supremo ami ugualmente ogni singolo componente appartenente a questo tipico specifico di massa. Il Papa e il Re/Presidente della Repubblica (in genere, in ogni democrazia è il comandante delle forze armate) sono le due figure che si pongono alla guida di queste due masse organizzate.

Nella sua analisi, Freud ipotizza che in tutte le masse siano presenti gli stessi meccanismi mentali che agiscono nei singoli. Gli individui presenti in queste aggregazioni sono affetti da molteplici sintomi: regressione, preda di una straordinaria esaltazione dell’emotività e riduzione considerevole delle capacità intellettuali di riflessione critica, caratteristiche capaci di attenuare fortemente le differenze individuali. Nelle masse non esistono ricchi o poveri, nobili o plebei, ma solo esseri uniti da un “sentimento comune”.

Freud utilizza il concetto di libido, (pulsione sessuale) per lui la più potente di tutte le motivazioni. Il singolo individuo si fa suggestionare e contagiare dagli altri per il bisogno di essere in armonia con essi.

Per ottenere questo importante riconoscimento, egli è pronto a svalutarsi e ad esaltare gli altri ed il capo.

L’identificazione è il processo mentale principale presente nelle masse.

Si sviluppa secondo due modalità, la prima è quella che prevede l’identificazione di ogni individuo con gli altri singoli appartenenti alla massa. La seconda identifica il singolo con il capo, il quale è sempre idealizzato (bello, buono, bravo, infallibile, intelligente).

Freud afferma che questo legame è il rovesciamento della formazione reattiva rispetto alle prime esperienze di condivisione di un affetto con le altre persone. La sostituzione dell’ideale dell’Io con un oggetto esterno (il capo) è il legame più forte del gruppo poiché è quello che lega i membri al capo ma non viceversa.

I legami libidici sono talmente forti e potenti che il capo pare essere onnipotente, infallibile, capace di far esprimere alle masse tutta la loro primitività ed emotività. Qualsiasi affermazione effettuata dal capo è creduta come verità assoluta. Pensate ai vari motti pronunciati dai nazisti e dai fascisti (ein volk, ein reich, ein führer= un popolo, un capo, un impero o il mussoliniano: credere, obbedire combattere).

Queste parole nel contesto della massa colpiscono l’immaginario emotivo, non fanno scattare alcun pensiero razionale. Ad esempio se un popolo ritiene di essere migliorie o superiore agli altri potrà effettuare uno sterminio. Come sapete tutti, questo è esattamente ciò che è accaduto in un recente passato. Se non si riconoscono i grandi e terribili meccanismi emotivi che si scatenano nelle masse. Sigmund Freud aveva capito tutto questo nel 1921, un anno prima della marcia su Roma, in anticipo di un decennio rispetto all’avvento del nazismo in Germania.

Come i lettori avranno compreso Psicoanalisi delle masse e analisi dell’Io è un testo di cui ancor oggi è vivamente consigliata la lettura.

Chi desidera porre quesiti od esprimere osservazioni può scrivere al seguente indirizzo email: liberamenteeco@gmail.com

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