La crisi ha picchiato duro La povertà è tanta e dal 2012 sta aumentando In Europa 1 su 4, sono a rischio, un esercito di 118 milioni, di cui 1 giovane su 3 L’Italia è il paese con più poveri, in UE, quasi 3 milioni di poveri in più in 7 anni per un totale di 4,6 milioni circa il 7,6% di cui 1,5 milioni di famiglie indigenti (4 su 10 sono famiglie straniere) Una osservazione emerge i migranti fuggono dalla fame verso l’Italia, ma gli Italiani dove possono scappare Basta poco per diventare un barbone, forse più chic dire clochard, persone che per dignità o senso di libertà non vogliono essere ospitati nei centri di ricovero comunali Perdere un affetto, il lavoro, essere abbandonato da tutti, porta a vivere in baracca, in camper. Spesso persone vivono alle spalle di genitori, poi semi sbandati finiscono in strada All’inizio frena vergogna e burocrazia Nessuno ti aiuta, senza stipendio o lavorare per 3-4 euro l’ora, vivi ritirando pacco alimenti, ai punti di distribuzione. Dati Istat raccolti ogni due anni, mettono in luce che si finisce in strada per malattie mentali o perdita di lavoro, da cui il ciclo della povertà ”sono matti perché sono in strada, diventano matti perché sono in “strada”. Da una indagine della Caritas Diocesana di Roma risulta un aumento del 21% di persone che vivono in strada. Anche la Caritas Ambrosiana ha presentato il rapporto sulla povertà da cui emerge che a frequentare le mense quattro su dieci sono senza tetto italiani con un aumento del 21% in più rispetto lo scorso anno. Dormono ai giardini, in baraccopoli fatte di bancali in disuso, più adatti ai polli che agli umani, vicino alle banche per la garanzia di sicurezza di videosorveglianza, sotto i ponti, lungo gli argini dei fiumi, nei sottopassi, una volta erano ricercate le stazioni ferroviarie e i treni fermi ora preclusi. Un caso triste è quello di un ragazzo romano di buona famiglia, si laurea, sembrava andar tutto per il verso giusto, poi la vicinanza al mondo della droga(coca e eroina) fino ad arrivare all’affido assistenti sociali e arresto Come lui, ormai lontano dai genitori, fuori di casa, decine e decine, da anni vivono di espedienti. Dei senza dimora si occupano, specie nelle feste natalizie, molte realtà, Associazioni di Volontariato, in particolare religiose, visitano a giorni fissi, aiutano con botteghe della solidarietà per viveri e vestiario e mense una volta al giorno che si alternano. Distribuiscono pasti ogni giorno, solo a chi si presenta (non si può portar via cibo) adiscono pensionati che non arrivano a fine mese, ma anche famiglie con bambini (Bambini, spesso mangiano un pasto caldo al giorno, pranzo nelle mense scolastiche). Enti cercano di aiutare oltre che con pasti caldi, con centri di ascolto per consigli, per cercare un lavoro, per ridare, aumentare reddito, con corsi di riqualificazione o di lingua se trattasi di immigrati, in sintonia con Comuni.
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Natale un pensiero ai meno fortunati
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