Cultura e Musica

Il King del rock in una band chiamata “Queen”

Farrokh Bulsara, nato a Zanzibar il 5 settembre 1946, è stato uno dei frontman che ha segnato la storia musicale da quando ha iniziato a farsi conoscere.

Egli ha regalato alla memoria collettiva una storia da Oscar, visto il successo del film Bohemian rhapsody di Bryan Singer del 2018 e la vertiginosa ascesa dell’attore che ha vestito i suoi panni, Rami Malek. Una storia fatta di luci sparate e di ombre sinistre, di grandi silenzi e di eccessi sfarzosi, della voglia di inventare uno spettacolo che non si era mai visto prima.

Predisposto per lo sport, innamorato delle cravatte, che non indossava, ma le collezionava, appassionato di arte e, in particolare, di Chagall, giùdal palco, sembrava un ragazzo molto riservato.

I colleghi e gli amici immaginano che Freddy sapesse di aver contratto l’Aids, nel 1987, ma che avesse mantenuto il massimo riserbo, anche con i suoi colleghi.  Freddie voleva solo essere lasciato in pace, ha raccontato il batterista dei Queen, Roger Taylor, non voleva suscitare pietà e non voleva subire gli inevitabili commenti sulla sua salute. Voleva solo vivere privatamente i suoi ultimi giorni. E noi abbiamo rispettato questo desiderio. Quando confesso quel male che lo stava consumando, Mercury era stato coerente, con la sua idea di artista: Non voglio che nessuno acquisti i nostri dischi per compassione. Andiamo avanti e facciamo la nostra musica, perché questo è quello che facciamo.

Sosteneva di non aver mai scelto la sua “espressione artistica”: era semplicemente quello che era.

Una delle lezioni che Mercury ha lasciato ai suoi milioni di seguaci è la capacità di distinguere l’uomo dal personaggio: L’ultima cosa che vorrei fare è dare alla gente un’idea esatta di chi sono…quello che faccio esprime alla perfezione il mio carattere. Però credo che sia l’idea mistica, non il fatto di sapere la verità su qualcuno, a essere davvero attraente.

 

Lo scorso 24 novembre, noi fans, abbiamo celebrato con un pensiero e ascoltando il tuo immenso repertorio, i trent’anni dalla tua scomparsa terrena. La tua anima psichedelica è fonte di ispirazione anche per le band attuali.

Ovunque Tu sia e con quel brio che ci sapeva dare, The Show Must Go On.

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