We are the world
We are the children
We are the ones who make a brighter day, so let’s start giving
nel 2000, tutti i 191 stati membri delle Nazioni Unite dichiararono l’adesione agli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo, promettendo di sradicare la fame e la povertà, promuovere l’educazione universale, la parità di genere, la tutela della maternità e la sostenibilità ambientale. Promisero anche di combattere la mortalità infantile e le malattie. Promisero, infine, di costruire una partnership a livello mondiale per assicurare l’acquisizione di tali obiettivi.
In occasione del 17 ottobre, giornata mondiale per lo sradicamento della povertà, le organizzazioniGlobal Call to Action, Against Poverty e Millenium Campaign stanno organizzando una serie di iniziative di rilievo mondiale per mantenere alta la pressione sui governi perché rispettino gli impegni assunti.
Il 2020 è stato uno degli anni più critici, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il 44% delle persone in una fascia di reddito bassa ha chiesto aiuto l’ha fatto per la prima volta. Alcuni di essi hanno “già” risolto la situazione critica, altri, invece, vengono classificati nel milione in più di poveri assoluti rispetto al pre-pandemia: 5,6 milioni di poveri in Italia, pari a 2 milioni di nuclei familiari.
Sono alcuni dei nuovi dati contenuti nel “Rapporto Caritas sulla povertà ed esclusione sociale in Italia” per il 2021, intitolato Oltre l’ostacolo: esso definisce “la capacità della comunità dei credenti di farsi carico delle situazioni di marginalità e vulnerabilità affiorate nel corso della pandemia da Covid-19”, che, si legge nell’introduzione, “si è andata a incrociare con le risposte istituzionali offerte a livello nazionale ed europeo, dando luogo ad una serie di triangolazioni positive, che hanno evidenziato una grande capacità di lavorare in rete, assumendo responsabilità diverse ma condivise”.
Un altro aspetto fondamentale è ampliare la fruibilità del reddito di cittadinanza: la Caritas afferma che ancora più della metà delle famiglie, che ne avrebbe necessità e urgenza, non riceve quel reddito: sono soprattutto famiglie povere che di frequente risiedono nel Nord, o hanno figli minori, oppure hanno al loro interno un richiedente straniero o ancora hanno un patrimonio mobiliare superiore alla soglia fissata come requisito di accesso. La Caritas propone di ampliare alcuni requisiti, che rendano meno diminuendo il numero di anni di residenza richiesti, innalzando le soglie del patrimonio mobiliare, quelle economiche al Nord, e creando “una scala di equivalenza non discriminatoria verso le famiglie più numerose e che non le sfavorisca rispetto ai nuclei con uno o due componenti”. Ma anche di restringere altri criteri di accesso, attraverso “l’abbassamento delle soglie economiche per le famiglie di una persona e di due persone, che possono contare su altre risposte dedicate sulla base delle proprie esigenze”.