I tempi sono cambiati e la realtà è mutata completamente dagli anni sessanta e occorre adeguarsi al nuovo rapporto che bisogna avere con i giovani , se vogliamo avvalerci della loro considerazione. Certamente i giovani d’oggi vivono in un epoca difficile , non hanno certezze del loro futuro e non hanno più punti di riferimento in cui credere. Il loro rapporto e il loro dialogo con i genitori è meno continuo ed in molti casi quasi inesistente, vivono realtà scolastiche complesse ed alcuni , quasi la maggioranza, riversano uno scarso impegno nello studio ,circondandosi non sempre di amicizie positive. Lo sport , per questi giovanissimi resta ancora un ancora di salvataggio, grazie al rapporto che si riesce ad instaurare con i propri allenatori ,che spesso si trasformano in fratelli maggiori , padri, confidenti. Allenatore non può più essere considerato solo come depositario delle tecniche o delle tattiche di gioco ma è colui che decide chi deve o non deve giocare in squadra come titolare. Ogni decisione deve essere basato sul colloquio, sull’ intesa, sulla convinzione reciproca. Il trattamento e la considerazione che ogni allenatore deve avere verso i giocatori deve essere uguale per tutti , senza mai palesare preferenze o simpatie personali. Occorre parlare sempre più con i giovani per capire ed immedesimarsi nei loro problemi relazionali usando tutta la esperienza possibile e quasi rapportandosi sul loro stesso livello. Ma il compito dell’ allenatore non è facile , perchè deve capire quale linee seguire per uniformare al meglio la squadra, tenendo in considerazione le dinamiche e i caratteri diversi dei ragazzi e sopratutto deve riuscire ad instaurare con loro un rapporto di estrema fiducia e sicurezza senza perdere mai il suo ruolo a vantaggio del gruppo sportivo.
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Che linea seguire con i giovani sportivi ?
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