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Tiro con l’ Arco, Mauro Nespoli e Vanessa Landi conquistano l’oro assoluto agli Italiani Outdoor

I due atleti di Voghera che fanno coppia anche nella vita, primeggiano a Verdello, in provincia di Bergamo

La paveseVanessa Landi con l'atleta paralimpica Elisabetta Mijno

Concluso il 59° Campionato Italiano outdoor allo Stadio Comunale “Rino Gritti” di Verdello, in provincia di Bergamo, con l’assegnazione dei titoli italiani assoluti della divisione olimpica.
La giornata chiude la stagione agonistica all’aperto degli azzurri e ha regalato sorprese ed emozioni a non finire, come l’oro che riportano a casa gli azzurri dell’Aeronautica Militare Mauro Nespoli, e Vanessa Landi,  che fanno coppia anche nella vita, tanto quanto gli argenti da applausi ottenuti dal giovanissimo azzurrino Francesco Poerio Piterà e della campionessa paralimpica Elisabetta Mijno.  Quello di Verdello è stato il terzo tricolore assoluto per l’olimpionico Mauro Nespoli che, non sazio dopo l’argento individuale ai Giochi di Tokyo 2020, ha superato in finale allo spareggio su Francesco Poerio Piterà, che ha fatto il suo esordio con la nazionale giovanile questa estate, vincendo la Youth Cup di Bucarest e partecipando poi al suo primo Mondiale Giovanile in Polonia.
Per l’atleta calabrese di Taverna (Cz), classe 2005, si tratta naturalmente di un risultato storico, anche per come è arrivato a giocarsi il titolo. L’arciere in forza agli Arcieri Club Lido venerdì aveva vinto il titolo di classe Allievi, tirando alla distanza di 60 metri. Un risultato che sabato gli ha permesso di gareggiare con gli junior, i senior e i master, raggiungendo al termine delle 72 frecce di ranking round alla distanza olimpica dei 70 metri il 6° punteggio assoluto con 655 punti. Oggi è riuscito a fare ancora meglio, andando a eliminare uno dopo l’altro i suoi avversari, tutti più esperti di lui: agli ottavi Luca Melotto 6-4, ai quarti Yuri Belli 6-2 e in semifinale Massimiliano Mandia 6-2.
Mauro Nespoli, pavese di Voghera,  aveva invece ottenuto il 4° punteggio in qualifica (658), battendo al primo turno Matteo Bilisari 6-2, ai quarti Marco Morello 7-3 e in semifinale Federico Musolesi 6-2. Poi è arrivato il match clou e questa volta il campione azzurro non è riuscito a gestire il vantaggio come avrebbe voluto: si era infatti portato sul 4-0 vincendo i primi due set 27-26 e 26-24, ma non è riuscito a chiudere la sfida sul 6-0 nel terzo set pur avendone la possibilità. La volée termina 26-26, che vale il 5-1 e nelle successive due frazioni di gioco il giovane calabrese piazza un 30-28 e un 26-24 che valgono il 5-5 e lo spareggio.
Lo shoot off si conclude con una suspence infinita, considerando che il 9 colpito da entrambi gli atleti è stato misurato con il compasso per capire quelle delle due frecce fosse più vicina al centro. Alla fine, per un paio di millimetri, è stata la freccia dell’aviere di Voghera a portargli il terzo titolo dopo quelli vinti nel 2013 e 2017.
Non sono soddisfatto di come ho tirato – ha detto a caldo Nespoli – Potevo chiudere la partita dopo il 4-0 e invece ho dato la possibilità a Francesco di raggiungermi. Devo dire che ero davvero scarico. I Giochi Olimpici mi hanno tolto tante energie mentali e questo non si è visto solo qui, ma anche ai Mondiali e nella finale di coppa del mondo, dove mi aspettavo prestazioni migliori. E’ stata comunque una grande stagione, coronata con una medaglia d’argento individuale alle Olimpiadi. Adesso mi merito 15 giorni di pausa senza arco, ma stiamo già preparando il lavoro per l’immediato futuro, perché Parigi 2024 è dietro l’angolo e i mondiali di qualificazione sono vicini. Dobbiamo essere in grado di migliorare il nostro livello e ottenere la qualificazione della squadra maschile che ci è mancata a Tokyo. Insomma, è bene focalizzare la nostra attenzione da subito sulla prossima stagione“.La vittoria di Vanessa Landi, la terza in carriera dopo la doppietta ottenuta nel 2015 e nel 2016 quando era ancora junior, rilancia l’arciera grossetana che vive e si allena a Voghera con Mauro Nespoli, seguita anche lei dal preparatore storico dell’olimpionico azzurro Roberto Finardi. Per lei si tratta di una iniezione di fiducia in vista del percorso che porta a Parigi 2024, appuntamento al quale non vuole mancare: “Sono molto felice perché arrivo da un periodo difficile per non essere ancora riuscita a guadagnarmi la chance olimpica“.
La vittoria dell’atleta dell’Aeronautica Militare è arrivata in finale con un 6-4 sulla campionessa paralimpica Elisabetta Mijno, la portacolori delle Fiamme Azzurre che ha conquistato l’argento mixed team con Stefano Travisani a Tokyo 2020.
Per entrambe un percorso eccellente per raggiungere il match valido per il titolo. L’atleta grossetana ha battuto Selene Lagazzoli 7-1, Chiara Rebagliati 6-2 e in semifinale Roberta Di Francesco 6-5 dopo lo spareggio (9-8). Elisabetta Mijno ha avuto la meglio per 6-4 sulla compagna della Nazionale para-archery Enza Petrilli, vincitrice dell’argento individuale a Tokyo, per poi battere anche Claudia Mandia 7-1 e Sara Noceti 6-0.
Pur avendo perso la sfida finale, la fuoriclasse piemontese non finisce di stupire: dopo le 4 partecipazioni alle Paralimpiadi, condite da un argento individuale a Londra, un bronzo e un argento mixed team a Rio e Tokyo, ha sfiorato il tricolore assoluto nel ricurvo, impresa che in 60 anni di storia della Fitarco è riuscita a compiere solamente la grande Paola Fantato nel 1994, due anni prima di partecipare ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Atlanta ’96.

(fonte fitarco)

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