La città, oggetto di numerose diatribe e non è il caso di ricordarne il motivo, sta riaffermando la sua identità e con la sinergia e la cooperazione, tra studenti e detenuti, sta producendo un bene, che, nella zona Oltrepò Pavese, è un must: il vino.
L’ associazione di viticoltori, Torrevilla, alcune centinaia di vignaioli locali, ha deciso di prendere parte a un progetto di coesione sociale dal grande impatto, dando la propria disponibilità affinché un gruppo “inusuale” di lavoratori, detenuti appunto, potesse vendemmiare nelle proprie vigne. Il progetto è opera dell’Associazione Terre di Mezzo, fondata nel 2018, dal parroco don Pietro Sacchi, della parrocchia di San Pietro: i risultati sono sempre stati soddisfacenti e, quest’anno, l’idea è stata quella di far cooperare alcuni detenuti, del Carcere di Voghera con alcuni studenti delle scuole locali.
Ecco così che prende forma un gruppo inedito di vendemmiatori in cui confluisce la forza lavoro e l’impegno di trenta studenti dei licei cittadini, tre alunni dell’Istituto Maserati e quattro detenuti del carcere di Voghera. “Ogni giorno, da alcune settimane, questo gruppo raggiunge in autobus le colline fuori città e, tra i filari dei viticoltori di Torrevilla, comincia la raccolta manuale delle uve”.
Storie diverse, lavoro manuale e confronto tra esperienza tessono quella che viene definita la “vendemmia solidale”. Gli studenti stanno svolgono le ore previste dall’alternanza scuola-lavoro, gli ospiti del carcere sono invece inseriti all’interno di un percorso di inserimento borsa lavoro.
“Tutti sono accomunati dal desiderio di fare, di mettersi alla prova, di crescere. Un desiderio che animerà il lavoro anche terminata la raccolta delle uve, prevista verso la fine del mese di settembre: studenti e detenuti, infatti, affiancheranno i vignaioli di Torrevilla in ogni step fino alla produzione di un nuovo vino, che avrà un suo nome e marchio”.
Il legame con il territorio è intenso, da più di 100 anni, e le tradizioni vengono tramandate da generazioni. Interessante è il rapporto che si crea tra i giovani e persone che stanno scontando una pena e che, pentiti, stanno impegnandosi per riappropriarsi di un’ esistenza dignitosa nella società.