Cultura e Musica

Un nuovo libro da un giovane autore: “Il volto della solitudine”

Valentino e io ci siamo conosciuti, come si suol dire, “per caso”, attraverso la recensione di una conoscenza speciale in comune: un’insegnante di scuola elementare o, per essere attuali, “primaria”. Abbiamo in comune alcune passioni e decido di intervistarlo per questo quotidiano, che, prima di tutto, desidera far emergere volti e storie locali, in particolare i giovani, ovvero la generazione, spesso, colpita di critiche, quando a non farla evolvere è un sistema politico errato.

 

Buongiorno, Valentino, sono grata che abbia accettato di raccontarti a L’Eco di Pavia e Provincia. Una breve presentazione e poi qualche curiosità sulla tua nuova pubblicazione.

Valentino Zizi, ho 29 anni e sono uno scrittore, o per lo meno mi ritengo tale,  ma non per darmi delle arie: semplicemente, mi rende soddisfatto scrivere, quasi terapeutico, e da tempo ho deciso di essere ciò che amo. Non ho una formazione letteraria, ma l’ho sviluppata negli anni dopo il diploma, presso l’istituto alberghiero. Ho sempre avuto la passione della lettura, ma, soprattutto, mi appassiona formulare discorsi, testi e inventare storie, lavorando sui particolari.

 

Come hai iniziato il tuo percorso di autore?

Sin da bambino, leggevo molto, cercando sempre di sviluppare la capacità di entrare nei personaggi e nelle vicende, come fossero parte della mia vita arrivando, fino a pochi mesi fa in cui decisi di “pubblicare” un libro, un racconto e da quel momento la mia testa, in totale autonomia, ha cominciato a lavorare, come una pianta che mette le radici e a fare crescere questo progetto, scoprendo un nuovo mondo, in cui tutto era come lo volevo, fare vivere i miei personaggi tanto da sentirli parlare nella mia testa.

 

Come si intitola il libro e come è strutturato?

“Il volto della solitudine” è un prologo di altri quattro libri, scritto per poter fare conoscere i personaggi, prima dell’apice della loro vera storia, che verrà presentata con il secondo libro “Il volto della giustizia”.
La solitudine ha due facce, una positiva, quella che si cerca per riflettere su se stessi, e quella negativa, da cui, spesso, è difficile, poi, risalire e riavere un contatto fiducioso con la società. Come l’hai interpretata?
Il tema della solitudine nasce proprio dalla storia che ho inventato. Si parla di un ragazzo che vive in maniera molto solitaria, quasi da essersi creato un suo mondo, il tutto scatenato da una paura di soffrire nel socializzare a causa di fatti vissuti da bambino, come il bullismo. Il protagonista, però, ha un obiettivo molto altruista: nonostante una crescita non facile, con insicurezze, conosce una ragazza, dalla personalità molto solitaria, dimostrando che basta una scintilla per passare dalla solitudine al non poter più fare a meno della presenza di qualcuno e di cosa si possa essere capaci di fare per amicizia e amore, ma anche per odio e vendetta.
Il confinamento forzato ci ha fatto conoscere il volto peggiore della solitudine. Potrebbe esserti stato di ispirazione?
Ho cercato quindi di fare provare molte emozioni  a chi legge cosa che a quanto pare secondo le recensioni di chi ha acquistato e letto il libro ha funzionato. E’ possibile ancheispirarsi ai luoghi della bellezza nazionale, essendo, principalmente, ambientato nella nostra Capitale.
Il contenuto mi ispira, e il tema della solitudine, in accezione negativa, purtroppo, è molto comune, ma, “meglio soli, che mal accompagnati”.
Come possiamo acquistare il tuo libro?
E’ disponibile in versione cartacea, su Amazon e partner, e la consegna è in pochissimi giorni.
Ti ringrazio, Valentino. Buona carriera a te e buona lettura a noi.

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