Valentino e io ci siamo conosciuti, come si suol dire, “per caso”, attraverso la recensione di una conoscenza speciale in comune: un’insegnante di scuola elementare o, per essere attuali, “primaria”. Abbiamo in comune alcune passioni e decido di intervistarlo per questo quotidiano, che, prima di tutto, desidera far emergere volti e storie locali, in particolare i giovani, ovvero la generazione, spesso, colpita di critiche, quando a non farla evolvere è un sistema politico errato.
Buongiorno, Valentino, sono grata che abbia accettato di raccontarti a L’Eco di Pavia e Provincia. Una breve presentazione e poi qualche curiosità sulla tua nuova pubblicazione.
Valentino Zizi, ho 29 anni e sono uno scrittore, o per lo meno mi ritengo tale, ma non per darmi delle arie: semplicemente, mi rende soddisfatto scrivere, quasi terapeutico, e da tempo ho deciso di essere ciò che amo. Non ho una formazione letteraria, ma l’ho sviluppata negli anni dopo il diploma, presso l’istituto alberghiero. Ho sempre avuto la passione della lettura, ma, soprattutto, mi appassiona formulare discorsi, testi e inventare storie, lavorando sui particolari.
Come hai iniziato il tuo percorso di autore?
Sin da bambino, leggevo molto, cercando sempre di sviluppare la capacità di entrare nei personaggi e nelle vicende, come fossero parte della mia vita arrivando, fino a pochi mesi fa in cui decisi di “pubblicare” un libro, un racconto e da quel momento la mia testa, in totale autonomia, ha cominciato a lavorare, come una pianta che mette le radici e a fare crescere questo progetto, scoprendo un nuovo mondo, in cui tutto era come lo volevo, fare vivere i miei personaggi tanto da sentirli parlare nella mia testa.
Come si intitola il libro e come è strutturato?