Il settore è in fase di lancio, dopo i voli di Virgin Galactic e Blue Origin, ed è parte della Space Economy, stimata in 900 miliardi di dollari. Essa è la catena del valore che, partendo dalla ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti arriva fino allo generazione di prodotti e servizi innovativi, come, ad esempio: servizi di telecomunicazioni, di navigazione e posizionamento, al fine di muoversi nello spazio cosmico.
L’Italia vanta una lunga tradizione nelle attività spaziali: tra le prime nazioni al mondo a lanciare ed operare in orbita satelliti, è tra i membri fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea, di cui è oggi terzo paese contributore.
Il Piano si articola in 5 linee programmatiche, in linea con le iniziative condotte a livello europeo e con l’obiettivo di valorizzarne al massimo l’impatto a livello nazionale:
- Telecomunicazioni satellitari (Mirror GovSatCom)
- Supporto alla partecipazione nazionale a GALILEO (Mirror Galileo)
- Infrastruttura Galileo PRS
- Supporto a Copernicus (Mirror Copernicus)
- Esplorazione spaziale e sviluppi tecnologici connessi.
L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che può vantare un budget per lo spazio di oltre 1 miliardo di dollari, il terzo contributore dell’European Space Agency con 2,3 miliardi di euro dopo Francia e Germania e uno dei pochissimi paesi ad avere una filiera completa su tutto il ciclo, dall’accesso allo spazio alla manifattura, dai servizi per i consumatori ai poli universitari e di ricerca, con un’ottima distribuzione delle attività su tutto il territorio.