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Obbligo del Green Pass nelle palestre al chiuso sarà anche giusto,ma qualcosa va ” rivisto e corretto”.

Stando alle nuove norme emanate dal governo, tutti gli atleti in possesso del Green Pass potranno accedere nelle palestre al chiuso, per svolgere il loro allenamento individuale o di squadra, vietando ingresso a chi è sprovvisto . Se da  una parte tutto ciò può essere anche giusto, dall’altra si tratta dell’ennesima parto negativo  del nostro governo, che non ha e non deve aver nessun diritto di non far accedere alle palestre i ragazzi privi della certificazione di vaccinazione. Però non bisogna dimenticarci che molti genitori, forse sbagliando, ma liberissimi di decidere di non far vaccinare il proprio figlio hanno comunque  desiderio  che lo stesso figlio non resti un emarginato sportivo privo della possibilità di giocare e muoversi. Come la mettiamo allora? Che lo sport sia fondamentale per lo sviluppo dei ragazzi e che abbia effetti benefici in tutto l’ambito fisico, motorio e psicologico è insindacabile, quindi non possiamo visto i numerosi mesi di lockdown  vietare ancoro lo sport. Certamente a questo problema, di non facile soluzione, va affrontato è risolto, perché non possono essere sempre i ragazzi a farne le spese ,lo sport è  cosa che a loro spetta come diritto sacrosanto. Una delle soluzioni  possibili  è che il ragazzo non vaccinato, debba  presentare ogni 15 giorni esito di un tampone negativo,  che ad oggi ai sensi di legge, può essere fatto in una qualsiasi farmacia al prezzo di €8 , aggiungendo  all’ingresso di ogni  palestra oltre alla misurazione della temperatura corporea , la consegna una dichiarazione firmata dai genitori che attesta lo stato di una buona salute del giovane. E se proprio si potrebbe chiedere di  svolgere un allenamento con la mascherina per quanto essa  possa essere limitativa è fastidiosa. Ma non possiamo permetterci e non abbiamo nessun diritto di relegare questi ragazzi fuori dallo sport e dalle palestre. Inventiamoci qualcosa e facciamo in fretta.

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