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Siamo in una dittatura? No alla blasfemia!

La dittatura è un regime politico in cui il potere viene esercitato, senza alcun sistema di controllo e di opposizione, da un unico organo, che a volte corrisponde a una singola persona fisica, a volte a un gruppo di persone. Il termine deriva dal latino dictator (derivato da dictare, “dettare”), che indicava un magistrato a cui erano attribuiti temporaneamente tutti i poteri civili e militari.

Nell’antica Roma, la carica di dictator veniva attribuita in casi d’emergenza a un magistrato su richiesta del senato; il potere di nomina in origine era affidato ai consoli, successivamente passò ai comizi. La carica, che secondo gli storici fu istituita tra il 501 e il 498 a.C., era di durata semestrale, conferiva pieni poteri civili e militari e un limitato “potere di vita e di morte”.

Oggi, l’espressione è utilizzata per designare i regimi che esercitano il potere senza la legittimazione dei cittadini, come ad esempio in Italia la dittatura fascista. In questo senso la dittatura è il contrario della democrazia e si caratterizza per la pressoché totale mancanza di libertà (di opinione, di stampa, di associazione), per un rigido controllo sociale e spesso per l’attitudine a reprimere, in forme anche violente, qualsiasi manifestazione di dissenso.

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