Evasioni da un non-tempo e da un non-spazio, la malattia peggiore, in senso metaforico, che possiamo contrarre è denominata infodemia, ovvero l’abuso di informazioni. Spegnere radio, televisione e non accedere ai canali social, la cui maggior parte delle pagine è caratterizzata da contenuti non moderati, quindi o mal gestite o non del tutto, nelle quali chiunque può pubblicare. Il problema si pone se quel “chiunque” non conosce il confine fra conoscenza e morbosità.
Perfino, il Ministero della Salute ha consigliato ai cittadini di trascorrere questa sorta di isolamento con la famiglia e con gli affetti che possiamo avere vicino, non ascoltando, in maniera ossessiva, un telegiornale dopo l’altro.
Il consiglio viene fornito anche a causa dell’incremento di depressioni o altre manifestazioni di disagio psichico, più o meno gravi. Invece, da aumentare, sono le attività creative e rilassanti. Inoltre, non è il momento per pretendere di offrire la parte migliore di noi stessi agli altri. Un esempio è sul lavoro: se non ci sentiamo pieni di energie, chiacchiere e confidenze sono lecite, prima o dopo la performance, poiché non si deve nascondere il malessere, poiché peggiora.
Essendo esseri umani, tutto questo ritmo sregolato, da oltre un anno, con un profondo senso civico, oltre che a quello sanitario e legale, ha confuso l’ordine delle nostre idee, diventando una fonte di stress non da ignorare.
Un altro imperativo è conciliare gli impegni, con almeno un’ora di tempo libero, in cui lasciare riposare del tutto la mente. Leggere può aiutare quando la testa è stanca, se l’argomento di cui tratta, non provoca ansia e non si trova su un device elettronico. Una lettura consigliata è Le parole dei grandi saggi per vivere meglio, prodotto da Edizioni Riza. Citazioni brevi ma che colgono nel segno di discorsi lunghi e spesso inconcludenti ne abbiamo ascoltati in quantità e ora di agire sul nostro benessere