Mai come in questi tempi di Covid 19 appare moderno e ricco di spunti il bel testo dato alla luce dalla fervida mente di un appassionato conoscitore della storia quale è Franco Icardi e pubblicato dalla encomiabile Associazione Culturale Cristoforo Colombo, in cui con dovizia di particolari e curiosità, l’autore cengese ricostruisce la storia del famoso navigatore che a quanto pare non sarebbe affatto genovese bensì savonese.Del volume “Navigare rende curiosi. Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci” proponiamo alcuni stralci salienti in cui Icardi illustra i suoi importanti studi secondo cui il Cristoforo Colombo che ha scoperto l’America sarebbe nato certamente a Savona, nel mentre quello genovese, più giovane di 16 anni, sarebbe invece un mero omonimo del navigatore.Gli stessi re di Spagna sono al corrente che Colombo è nato a Savona perché è lo stesso navigatore nel dicembre 1491 che lo afferma in loro presenza.Lorenzo Galíndez de Carvajal, uno dei primi consiglieri dei sovrani spagnoli, continuando il Memoriale o Registro di Corte annota: “anno 1491. In quest’anno i Re tennero un accordo (asiento) con Cristoforo Colombo genovese [ossia ligure o suddito della repubblica di Genova], nato a Savona, (Christóbal Colón ginovés, natural de Saona)”. Si tratta del Registro ufficiale della Corte dei Re di Spagna.
Siccome Colombo chiede di esser fatto Ammiraglio e Viceré e Governatore delle terre che troverà è assolutamente necessario che manifesti le sue origini ai sovrani. Lui stesso afferma di esser natural de Saona.Notiamo altri particolari significativi:
1. Mentre la maggior parte dei notai genovesi dell’epoca quando riportano in latino il luogo di nascita di un savonese scrivono: “Savone” o “Sagone” che significa “di Savona”, quelli savonesi scrivono in dialetto locale “Saone”.
2. Il navigatore ligure si fa chiamare in Spagna Christóbal Colón che significa Cristoforo Colonizzatore. Colombo è il nome di un famoso corsaro che al soldo del francese Renato I d’Angiò nel Mediterraneo aveva assaltato navi aragonesi-spagnole, e nell’Atlantico aveva combattuto su navi franco-portoghesi nella guerra contro la Spagna. Colombo non può farsi riconoscere come il terribile corsaro che ha fatto la guerra contro il padre di Ferdinando d’Aragona e contro Isabella di Castiglia. Nel capitolo 7, a pag. 67 del libro, cito il Columbus corsário (talvolta pyrata) francese detto anche Columbus normandus (Colombo il Normanno) o Colombo il vecchio. Si tratta del guascone Guillaume de Cazenove, il vice ammiraglio del re di Francia, che è conosciuto con il soprannome Colombus. Ciò che è notevole è che un francese, il vice ammiraglio del re di Francia, sia conosciuto allora con il soprannome Columbus. Ora il vero Colombo italiano, come viene citato dagli storici portoghesi dell’epoca, è il nostro ligure che cambia il suo cognome quando va in Spagna. Deve nascondere ai re spagnoli la ventina d’anni della sua giovinezza trascorsa come comandante corsaro su navi francesi. Occulta la sua identità di corsaro nemico e si fa chiamare con il nome nuovo di “Christóbal Colón” che porterà sino alla morte.I sovrani sono da quasi un anno in trattative con l’ultimo re moro di Granada, Abu ‘Abd AllÄh Muhammad conosciuto come Boabdil. Questi cerca di avere garanzie finanziarie per poter riportare la sua famiglia nel nord Africa. Isabella e Fernando sanno che la guerra-crociata è finita e presto potranno incamerare i beni musulmani e quelli degli ebrei perché questi ultimi sono accusati di aver aiutato la conquista mora della Spagna visigota dell’anno 711. L’accordo (asiento) tra i Re Cattolici ed il navigatore ligure è possibile perché Luis de Santángel, tesoriere del re d’Aragona, si dichiara pronto a fornire quanto occorre per le spese della spedizione transatlantica. Ha a disposizione le somme raccolte con le indulgenze concesse dal papa Innocenzo VIII, tramite il nipote di questi, il genovese Francesco Pinelli. Ormai la crociata è conclusa e non si prevedono più spese militari. Inoltre gli abitanti di Palos devono alla regina due caravelle pronte per un viaggio della durata di due mesi per saldare un debito. In conclusione le spese previste per la traversata oceanica sono presto trovate.
“Christóbal Colón natural de Saona”, fa i suoi primi due viaggi oltre Atlantico, e durante il secondo, tornando dalla ricognizione della parte sud di Cuba e dell’isola d’Española – Haiti-Santo Domingo attuali – scrive in un testo autografo: “Nell’anno 1494 trovandomi io (Cristoforo) nell’isola di Saona, che si trova all’estremità orientale dell’isola di Española, vi fu il 14 settembre un’eclisse di luna e si trovò che tra lì e il capo di S. Viçente in Portogallo c’era la differenza di cinque ore e più di mezza”.
Notiamo un particolare significativo: è la prima ed unica volta che Cristoforo dà il nome di una città italiana ad un’isola scoperta – quella di Adamaney – chiamandola Saona.
L’ammiraglio giunto a Portorico scrive: “all’improvviso mi colpì una infermità che mi tolse ogni capacità e intelletto… attribuisco la mia malattia alle eccessive fatiche e pericoli di questo viaggio, perché ho sofferto per più di 27 anni consecutivi, trascorsi continuamente in mare… rimasi mezzo cieco e in certe ore del giorno, cieco del tutto”. Tale infermità con febbre e mal di mazzucco lo privò della vista e dei sensi e della memoria in modo subitaneo e durò più di 5 mesi.
Nel 1494 Colombo ha 58 anni e sino a marzo 1495 è in questa condizione di malattia grave nella città di Isabella dove lo ha raggiunto il fratello Bartolomeo.
Ancora un particolare significativo. Quando Cristoforo dice: “ho sofferto per più di 27 anni consecutivi, trascorsi continuamente in mare” si riferisce ai suoi anni giovanili quando combatteva come corsaro al soldo dei francesi contro gli Aragonesi-spagnoli come lo attesta la lettera seguente.Nel gennaio 1495 l’ammiraglio è ammalato – e forse vaneggiava – quando scrive la lettera inviata dall’isola d’Española ai Re Cattolici.Qui confessa i suoi trascorsi di comandante corsaro al soldo del francese Renato I d’Angiò cacciato dal suo regno di Napoli ad opera degli Aragonesi.Il re Reynel gli aveva ordinato di assaltare nel Mediterraneo tutte le navi aragonesi che avrebbe incontrato. Colombo in questa lettera parla della galeazza Fernandina che inseguì dal largo della Sardegna sino a Tunisi.La reazione di Ferdinando d’Aragona, marito di Isabella di Castiglia, è immediata.Non perdona a Colombo di aver fatto la guerra corsara contro suo padre Juan II d’Aragona, che aveva perso il trono d’Aragona a causa del re Renato I d’Angiò.Il 10 aprile 1495 i Re Cattolici emanano una Real Provisión che toglie a Colombo il suo monopolio sui viaggi oceanici. Con tale decreto i sovrani concedono il permesso ad altri navigatori di intraprendere i cosiddetti viaggi andalusi. Amerigo Vespucci può così iniziare il suo primo viaggio di scoperta – di descubrimiento y rescate – su navi spagnole potendo riscattare le spese con i guadagni.
Notiamo altri particolari significativi:
– La Real Provisión del 10 aprile 1495 è causata dalla lettera del gennaio 1495 dove Cristoforo confessa di aver fatto la guerra corsara su navi francesi contro gli Aragonesi.
– All’anno 1495 risalgono le copie più antiche che ci sono pervenute sui privilegi del 17 aprile 1492 concessi a Colombo dai Re di Spagna prima della partenza del primo viaggio transatlantico. Si tratta dei privilegi detti anche Capitolazioni di Santa Fé perché concesse a Santa Fé che è il nome dell’accampamento spagnolo che assediava Granada nel dicembre 1491. Una copia di queste Capitolazioni si conserva nell’Archivo de Aragón e l’altra nell’Archivo General de Indias di Siviglia. Sono copie autenticate da notai al tempo della Real Provisión del 10 aprile 1495, e serviranno a Colombo per difendere i suoi privilegi durante la Causa giudiziaria intentata alla Corona per la mancata applicazione dei privilegi delle Capitolazioni di Santa Fé.
L’11 giugno 1496 Cristoforo Colombo – che ha 60 anni – è tornato in Castiglia dall’isola d’Española (Haiti-Santo Domingo) alla fine del secondo viaggio. Ma prima di recarsi a Corte si riposa nella casa del parroco di Los Palacios presso Siviglia.
Questi si chiama Andrés Bernáldez e scrive: “l’Ammiraglio arrivò in Castiglia nel mese di giugno del 1496 con un abito dal colore di quello dei frati della regola di San Francesco, che somigliava poco ad un abito, e con un cordone di San Francesco per devozione”. Il parroco contesta che Colombo sia giunto in Cina ed in India. I due discutono per giorni e diventano amici. Cristoforo gli lascia alcuni suoi documenti autografi. Poi l’ammiraglio in tenuta da penitente si presenta davanti ai re di Spagna per difendere i suoi privilegi: le Capitolazioni di Santa Fé.
Nel 1509 il parroco Andrés Bernáldez attesta nel suo libro sulle Memorie dei Re Cattoliciche: “il suddetto Ammiraglio… mentre si trovava a Valladolid, nel mese di maggio 1506, morì all’età di 70 anni”.
In base ai testi autografi di Cristoforo Colombo ed alle testimonianze di chi, come il parroco Andrés Bernáldez, che lo conobbe personalmente si possono tirare le seguenti conclusioni:
1436 Cristoforo Colombo nasce a Savona
1450 a 14 anni inizia a navigare secondo il figlio don Fernando
1456 a 20 anni comincia a navigare per più di 27 anni consecutivi
1483 a 47 anni termina i 27 anni consecutivi per mare
1492 a 56 anni riprende a navigare iniziando il 1° viaggio alle Indie
1495 a 59 anni nel 2° viaggio ha il mal di mazzucco per più di 5 mesi
1496 a 60 anni Cristoforo soggiorna dal parroco Andrés Bernáldez
1503 a 67 anni si sente “vecchio”
1506 a 70 anni muore nella notte tra il 19 ed il 20 maggio a Valladolid
– Cristoforo inizierebbe a navigare verso i 14 anni +
– Di suo pugno scrive nel 1501 che ha navigato più di 40 anni +
– Avrà fatto scalo, tra un viaggio e l’altro, per almeno 2 anni +
– Non naviga da dopo il viaggio in Guinea – nel corso dell’anno 1483 – all’agosto 1492 per circa 9 anni +
– Dal 1501 alla data della sua morte nel maggio 1506 passano 5 anni +
tot: 70 anni
Eco di Pavia > Prima Pagina > Cultura e Musica > “Navigare rende curiosi”, parola di Franco Icardi
“Navigare rende curiosi”, parola di Franco Icardi
Pubblicato il
Lascia un commento