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Donne e Scienza: un lecito connubio

Rita Levi Montalcini nacque il 22 aprile 1909, e si laureò alla facoltà di Medicina, nel 1936. Un esempio di come anche una ragazza potesse ricevere “l’alloro”, in una scienza considerata, a quell’epoca, fruibile solo ai “cervelli maschili.

Si specializzò in Neurologia, ma, nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali ed essendo lei di origine ebrea, dovette migrare e Scelse il Belgio, ma numerosi furono i suoi spostamento, una volta caduto il regime nazista.

L’ obiettivo più importante fu la scoperta del Nerve Growth Factor, NFG, una proteina che contribuisce allo sviluppo del sistema nervoso, scoperta nel 1954, mentre era ricercatrice all’Università di Washington, con il collega Stanley Cohen. Essi, nel 1986, ricevettero il premio Nobel.

Se, oggi, le Neuroscienze rappresentano un oggetto di studio che accendono l’attenzione a livello mondiale, è merito anche loro. Dopo molti anni, oltreoceano, la signora Montalcini si trasferì definitivamente in Italia, a Roma, fondando l’EBRI, acronimo di istituto di ricerca europeo sul cervello.

Il 29 settembre 2009, al Collegio Nuovo di Pavia, tenne un incontro storico: la scienziata fu ospite nella nostra città e, nel 2018, la struttura fondata da Sandro ed Enea Mattei sigla un protocollo con l’associazione Levi-Montalcini, al fine di tramandare il Sapere e l’Etica, che la distingueva.

Un onore per le studentesse pavesi sapersi rappresentate da una Senatrice a vita, nominata, nel 2001, dall’ allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

 

 

 

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