14 aprile 2004, 17 anni fa veniva giustiziato in Iraq Fabrizio Quattrocchi. Ex militare, 36 anni, originario di Catania, ma residente a Genova, era partito alla volta dell’Iraq per un incarico da contractor, ovvero guardia di sicurezza per un’azienda privata, con il compito di istruire personale locale e proteggere personaggi di spicco nel Paese martoriato dalla guerra e ancora occupato dalle truppe Usa.
ll 13 aprile 2004 Quattrocchi, insieme ai colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio viene catturato a Bagdad e tenuto come ostaggio dal gruppo di miliziani iracheni , di fede sunnita, mai individuati. Il 14 aprile 2004, però, Quattrocchi venne ucciso a colpi di pistola. Un’esecuzione che venne anche immortalata dai killer in un video.
“Vi faccio vedere come muore un italiano”, le ultime parole di Quattrocchi ai suoi sicari, chiedendo che gli togliessero il cappuccio che gli nascondeva il viso prima di premere il grilletto.
Quella frase pronunciata prima di essere barbaramente giustiziato risuona ancora nei nostri ricordi. Quest’uomo mostrò al mondo “come muore un italiano”. Con onore, orgoglio, e coraggio. Sia Il 14 aprile una data da non dimenticare, in cui si ricorda Fabrizio Quattrocchi, un grande uomo e patriota, simbolo di un’Italia che sa lottare, e soprattutto che non abbassa la testa.
A Fabrizio Quattrocchi lo Stato italiano – presidente era allora Carlo Azeglio Ciampi – ha tributato la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, con questa motivazione: “Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l’Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l’onore del suo Paese”.