Michelangelo sotto una luce mai vista prima, la sua “Tomba di Giulio II” in San Pietro in Vincoli si accende
Il ministero della Cultura alla vigilia di Pasqua lancia sul proprio canale YouTube e su tutti i social la première di “La luce di Michelangelo”, un video che valorizza i recenti studi che stanno approfondendo il progetto architettonico e scultoreo della “Tomba di Giulio II“, monumento sepolcrale realizzato da Michelangelo Buonarroti nella Basilica di San Pietro in Vincoli, a Roma, al cui centro si trova la celebre statua del Mosè. “Immagini spettacolari che mostrano la ricchezza del patrimonio culturale italiano che a distanza di secoli riesce ancora a stupire con nuove interessanti letture. Lo studio del rapporto tra arte e luce si arricchisce e offre nuove interessanti letture sulle opere di Michelangelo”, spiega il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
La Tomba fu commissionata nel marzo del 1505, quando Michelangelo, allora trentenne, venne chiamato a Roma da Giulio II Della Rovere (eletto papa nel 1503) per costruire una grande sepoltura nella basilica di S. Pietro in Vaticano, il cui rinnovamento architettonico era stato appena affidato a Donato Bramante. Ricevuto un congruo anticipo. Michelangelo si trasferisce a Carrara per scegliere i marmi per le statue.
I marmi cominciarono ad arrivare a Roma l’anno successivo, ma il papa aveva intanto cambiato idea, forse per motivazioni di ordine economico (Giulio II doveva affrontare una vera e propria campagna militare nell’Italia centrale per recuperare gli stati alla Chiesa) o forse, come sospettò Michelangelo, perché convinto a non costruire in vita la propria tomba dai nemici di Michelangelo. Nel gennaio del 1545 tutte le sculture sono collocate in opera e la lunga «Tragedia della Sepoltura» trova finalmente un compimento. Le sculture realizzate da Michelangelo sono quelle del Papa, del Mosè, della Vita Attiva e della Vita Contemplativa mentre Raffaello da Montelupo porta a compimento quelle già abbozzate da Michelangelo, la Madonna con Bambino, la Sibilla ed il Profeta.