Certamente il “Pd” dopo le irrevocabili dimissioni del suo segretario politico Nicola Zingaretti si è nuovamente spaccato in due; c’è chi apprezza quanto detto e fatto da Zingaretti e c’è , invece, chi afferma che poteva farne benissimo a meno e continuare a barcamenarsi come ha sempre fatto gestendo un partito che, negli ultimi mesi, era probabilmente diventato una vera e propria polveriera. E la miccia l’ha appiccata proprio lui definendosi stanco e amareggiato nel vedere le lotte di potere all’interno dello stesso “Pd” in un momento in cui l’Italia ha ben altro a che pensare, stritolata, com’ è , da una pandemia che non ci lascia tregua e che nn si sa quando potrà finire. Zingaretti ha detto senza mezzi termini di aver provato “vergogna” per il suo partito e per l’atteggiamenti poco responsabile dei suoi vertici e della sua dirigenza. C’è però chi obietta che questa situazione di gran marasma non è certo cosa recente, ma che rimuginava da molti e molti mesi; non è un po’ tardi per provare tutta questa “vergogna” e mettersi da parte?. D’altra parte il dissenso verso il suo operato era ben latente e lo stesso Zingaretti era oggetto del cosiddetto “fuoco amico” con molti altri esponenti Pd che ne volevano a tutti i costi la testa: testa che, che molto probabilmente avrebbero ottenuto nel prossimo congresso e nelle prossime settimane costringendo il segretario a dare le dimissioni in tempo prima di essere messo da parte dagli stessi compagni di partito. C’è chi teme che tutto ciò possa avere delle ripercussioni sul neo governo Draghi, ma, sono in molti a credere che tali dimissioni non andranno ad influire per nulla sulla vita del governo che, comunque vadano le cose, è destinato ad andare avanti anche se gli “scontenti” aumenta ogni giorno. Certo è che, politicamente, c’è del gran casino: Pd e “5 Stelle” hanno nel loro interno grandissimo problemi risolvere mentre Salvini sta anche lui perdendo qualche consenso dopo l’amore mostrato verso questo governo Draghi che non ha affatto convinto molti leghisti di “vecchio stampo” che avrebbero preferito stare all’opposizione netta come hanno fatto ” Fratelli d’Italia” e la meloni che si sono dimostrati coerenti nelle loro decisioni. Il tutto mentre Draghi non si fa vedere e fa la bella donna rendendosi irreperibile, e restando dietro le quinte e dietro i riflettori. Per concludere direi che Zingaretti ha pagato il suo troppo legame con i ” 5 Stelle”, mentre Salvini pagherà il suo incondizionato appoggio a questo governo. Staremo a vedere cosa succederà: certo è che ” Mala tempora currunt” perché l’Italia è alla fame economicamente, mentre la pandemia impazza ed i vaccini restano ancora un miraggio e sempre più appannaggio di pochi.!
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Le dimissioni di Zingaretti? C’è chi le apprezza e chi no.!
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