Senza dubbio la settantunesima edizione del Festival di Sanremo è particolare e più triste del solito, vuoi per la mancanza del pubblico all’Ariston, vuoi per l’assenza ingombrante del Red Carpet, fuori dal Teatro : “Questo sarebbe stato il dodicesimo anno del “mio” Red Carpet e, purtroppo, quest’anno non è stato possibile metterlo in pratica in nessun modo- esordisce Gianni Rossi, showman, ideatore e conduttore del Tappeto Rosso Ufficiale del Festival- era, ed è, il cuore pulsante di Sanremo, il luogo dove i cittadini possono abbracciare i concorrenti, gli ospiti, i conduttori insomma lì diamo voce a tutti i protagonisti di quei giorni. I cittadini, non potendo entrare all’Ariston, si fermano al Red Carpet ad attendere i loro beniamini anche per ore, ma l’attesa diventa piacere perché io offro un vero e proprio spettacolo dentro lo spettacolo”.
“Quest’anno non abbiamo potuto attuarlo ma tutti quanti ci siamo resi conto di quanto manchi il Red Carpet, a volte si danno per scontato delle cose di cui percepisci l’importanza solo nel momento in cui non le hai. Il Tappeto Rosso crea un’atmosfera incredibile, di festa, di entusiasmo che è difficile da sostituire- prosegue lo showman-ogni anno cresciamo, siamo diventati un contenuto imprescindibile per il Festival e ciò mi rende orgoglioso. Addirittura, in quei giorni, ci sono delle trasmissioni Rai che vanno in onda dal Red Carpet come “La vita in Diretta”, o giornalisti che fanno i contributi per i Tg. Il Red Carpet è gestito da Rai Pubblicità e lo avevano chiamato “Red Carpet Show L’altro Ariston”, ciò ne fa capire l’importanza.
Il prossimo anno torneremo con ancora più entusiasmo, questo è sicuro- conclude il conduttore- ma se volete seguire virtualmente il Red Carpet potete farlo tramite i miei social “Modalità Gianni Rossi”. Perché Modalità? Perché quando segui quello che faccio devi entrare per forza nella mia modalità”.