Per la prima volta, e auspichiamo l’ultima, il teatro dell’Ariston ospita il Festival della canzone italiana senza pubblico. Quando le riprese hanno come obiettivo l’orchestra, focalizzata da lontano, ecco che appare un amaro sfondo: la platea vuota riproduce un effetto che colpisce se ripensiamo a una celebre standing ovation: era il 1991 e Renato Zero con la sua Spalle al muro aveva commosso fino alle lacrime. Non vinse la gara, ma conquistò molti altri premi e un amore incondizionato dagli ascoltatori. Pur cambiando genere, i brani di questa edizione sembrano essere graditi e catturare le attenzioni sia dei ragazzi sia degli adulti. In questa situazione, non è importante arrivare primi ma arrivare nel cuore di tutti quelli che seguono la kermesse a distanza
Gli applausi sono convertiti nei commenti ai filmati, offerti sulle piattaforme social e un sentito complimento va al duo Amadeus e Fiorello, che ci intrattengono come lo scorso anno: Bugo, durante l’esibizione con Morgan, esce offeso dal cambio improvviso del testo, con frasi a lui dirette e, ovviamente, non piacevoli. Amadeus interviene, sbigottito, la musica si spegne, Morgan non capisce, ma a salvare l’imbarazzante silenzio è Fiorello con battute e sorrisi maliziosi.
Abbiamo bisogno di serenità.
Artisti, aiutateci!