Per la vicenda Alex Schwarez c’è da vergognarsi, non per quanto dice il campione (potrebbe trattarsi di Cicero Pro Domo sua), ma per le accuse che non stanno in piedi, tanto che i giudici del tribunale lo hanno assolto. In realtà, un primo episodio di doping nel 2012, alla vigilia delle olimpiadi di Londra (per lui le olimpiadi portano male) era stato pescato positivo, aveva accettato la sua pena, ma in occasione dei mondiali, gara valida per l’ammissione alle Olimpiadi di Rio, viene comunicato alla Fidal che era una seconda volta positivo nel 2016. La Iaaf lo sospende è il Tas (tribunale arbitrale Sport) lo squalifica. Tutti lo dicono innocente, ma gli organi federali lo avevano tradito e rovinata la vita. Il prof Donati Sandro, maestro dello Sport, l’uomo nemico giurato del doping, gli crede e pensa che gli organi federali mondiali non possono essere estranei, dato che la Fidal ( organo italiano) aveva preso posizione, testimoniato a favore di Alex. L’allenatore, gli dava fiducia e lo aiutava a riprendersi, rientrare. Ora a 5 anni di distanza il tribunale lo assolve, per non aver commesso il fatto, ritenendo che il precedente giudizio fosse sbagliato (si dice manomissioni urine). Gli organi federali che lo accusavano (Iaaf, Wada e World Atletc), ancora oggi lo scartano, escluso da ogni gara fino a 2024, come se si trattasse di un robot. È un gigantesco Thriller (le strutture, forse, si sono sostenute per colpire, per non smentirsi), perché i miei controlli, continua Donati, sono stati severi e ora Alex Italia nessuno lo batte, massimo con due/tre mesi di allenamenti potrebbe competere a Tokyo. Tutti dicono sia innocente ma la federazione lo aveva tradito, rovinata la vita.
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