Un cuore tricolore di 20 metri è stato fissato oggi sulla facciata del municipio di Vo’ Euganeo, il comune padovano che ricorda la prima vittima italiana di Covid-19. E’ passato un anno da quando il borgo ai piedi dei Colli Euganei si scoprì essere il primo cluster del virus in Veneto, e sperimentò la zona rossa per due settimane. Esattamente un anno fa la prima conferma che il coronavirus era arrivato in Italia: un uomo di 38 anni di Codogno, il 20 febbraio 2020 risulta positivo al virus. È il primo caso accertato di contagio nel Comune in provincia di Lodi in Lombardia. La notizia getta nel panico gli abitanti del luogo, segue l’assalto ai supermercati per fare scorta di provviste e la prima caccia alle introvabili mascherine chirurgiche nelle farmacie. Intanto a oltre 150 chilometri di distanza, tra le case di Vo’ piccolo comune in provincia di Padova la sera dopo, il 21 febbraio 2020, Adriano Trevisan pensionato di 77 anni, muore per l’infezione. È considerata la prima vittima del coronavirus in Italia e fino a quel giorno, gli unici contatti tra l’Italia e il virus erano stati la coppia di cinesi positivi a Roma e il gruppo di connazionali, rientrati da Wuhan a inizio mese, ospitati in isolamento alla base militare della Cecchignola.
Ad ogg i morti legati alla pandemia di coronavirus nel mondo sono oltre 2 milioni e 460mila, più di 111 milioni e 73mila i casi. In Italia il numero complessivo dei contagiati – compresi vittime e guariti – ha raggiunto quota 2.795.796. Le vittime sono 95.486. Questi gli ultimi aggiornamenti dell’epidemia globale.