Audre Lorde affermò, sin dagli anni Sessanta, quanto potere doveva ancora ufficialmente acquistare il genere femminile, soprattutto se di colore e non appartenente a ceti abbienti.
Oggi, il Doodle che rappresenta il motore di ricerca Google ricorda la nascita di questa poetessa risalente 18 febbraio 1984 ad Harlem, quartiere newyorkese dove è insediata un’ampia comunità afroamericana.
Audre Lorde si definiva:” Nera, lesbica, madre, guerriera e poetessa”. L’obiettivo della sua esistenza puntava all’ annullamento di ogni tipologia di discriminazione, in particolare quella di genere: le donne godevano di pochissima autorità, rispetto al sesso opposto, nella società, forse perché gli uomini avevano paura che esse avrebbero potuto svolgere ruoli ad alto livello, in un modo migliore? Spesso, studiosi di antropologia e psicologia rispondono di sì. Anche se, attualmente, la situazione è notevolmente migliorata, il cammino per raggiungere la parità dei diritti è ancora inerpicato
Appassionata di pedagogia, la giovane Lorde ha studiato e ottenuto elevati riconoscimenti e diventò una docente apprezzata e carismatica. La situazione personale rispecchia la sua interpretazione di libertà in tutti i sensi: riesce a concepire due figli, pur sposando un omosessuale, e lei stessa ebbe poi solo relazioni con il medesimo sesso. Proprio per la piena consapevolezza di quanta solitudine colpisse queste persone, la poetessa, alla fine degli anni Sessanta, con la rivoluzione sessuale, si batté per i loro diritti. Il viaggio in Africa, nel 1974, le permette di ampliare i propri orizzonti nel suo immaginario poetico e lo si potrà notare dai suoi testi.
Lorde parla anche per quelle donne che, a fine anni Settanta, non avevano ancora il coraggio di urlare le ingiustizie subite, sia attivamente sia passivamente. Molti dei suoi testi vengono pubblicati dopo la scoperta del cancro, causa della sua morte, nel 1992.
Tuttavia, pur con molta paura nell’ anima, ella continua la propria lotta morale, vedendo con i propri occhi i primi segni di cambiamento con l’accettazione della comunità africana in varie parti del mondo, e assume un notevole impatto a livello mondiale. In particolare, negli anni Ottanta, riuscì a unire la comunità di colore con la popolazione tedesca, conducendo un dialogo, mai esistito prima: purtroppo, come racconta la Storia, la stirpe germanica è molto conservatrice e refrattaria nell’ accettare le diversità, basti pensare alle orribili azioni applicate sulla popolazione ebrea.
In un periodo di instabilità come quello che stiamo attraversando, leggere qualche sua opera può aiutarci a riflettere su temi, ancora, purtroppo, attuali.