Fabrizio De André nasce a Genova il 18 febbraio 1940, ad oggi è considerato uno dei più grandi artisti italiani, una vita riservata e al tempo stesso pubblica, fatta di eventi drammatici come quelli legati al rapimento suo e di Dori Ghezzi e di eventi poetici come quelli del suo amore, dei suoi concerti, dei suoi album. Una vita che è diventata un romanzo perché ricca di libertà, di poesia, di sentimenti, di scelte improvvise, di ricerca e avventura, passioni, anarchia e amore, elementi fondamentali per tutto quello che ha scritto e cantato.
Non è stato solo uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi, ma anche paroliere, scrittore e attivista.
In quasi 40 anni di attività artistica, De André ha inciso tredici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli, prostitute e sono considerate da alcuni critici come vere e proprie poesie, tanto da essere inserite in varie antologie scolastiche di letteratura.
Tra le innumerevoli canzoni da lui scritte ed interpretate De Andre ha voluto testimoniare il suo attaccamento alla città e alla regione che gli ha dato i natali con “Creuza de ma”, canzone che ancora oggi identifica Genova e la Liguria nel mondo. De André muore l’11 gennaio 1999 all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove era ricoverato per l’aggravarsi della malattia.
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