Il Giorno di Draghi è trascorso, il nuovo Esecutivo ha prestato il giuramento di rito ed oggi è stata varata, con esso, una compagine governativa fra le più inconsuete; ci sono quasi tutti al Governo: dai tecnici al Movimento Cinque Stelle, da Forza Italia e dalla Lega a Italia Viva; sino a pochi giorni fa la Lega e per essa il suo “capitano”, Salvini, cavalcava l’antieuropeismo e ripeteva che la vera maggioranza politica era defraudata e che solo il voto poteva ristabilire la volontà dei cittadini, invece ora Draghi, come la principessa della fiaba, ha schioccato un bacio ed il rospo si è trasformato in un bellissimo principe che, a sua volta, ha trasformato l’altro “rospo”, quello europeo, che ingoiava prima,in un delizioso “bonbon”, tanto è vero che la Lega ha votato, a Bruxelles, il Regolamento del recovery Fund ed anzi, il “Sì” è stato motivato da una nota coi fiocchi ,che suona così: «Preso atto dell’impegno che non ci sarà alcun aumento della pressione fiscale, che la stagione dell’austerity è finalmente archiviata, che si ridiscuteranno i vecchi parametri lacrime e sangue e che si aprirà una stagione nuova per l’utilizzo dei fondi del Recovery, prendiamo l’occasione per riportare l’Italia protagonista, voteremo a favore del Recovery Resilience Facility per dare concretezza alla fase nuova che sta per iniziare».
Solo Giorgia Meloni rimane in disparte senza riflettere se non verrà un giorno in cui, come il dubbioso dell’ode manzoniana, dovrà ammettere con rammarico “io non c’era” e magari continua ad affermare che adempiere agli impegni europei sottoscritti da oltre sessant’anni di trattati, vuol dire “svendersi” a Bruxelles ed all’Europa!
Come lei, gli esponenti del Movimento Cinque Stelle delle scaturigini, Di Battista e Casaleggio, che si è visto “Rousseau” voltargli le spalle – a parte che “Rousseau” non ha mai votato in modo diverso da ciò che il vertice del Movimento decide – quelli che ancora sono rimasti alla “decrescita felice”, ai lontani richiami del famigerato “Vaffa”, al “No-Tav”, agli ideali “New Age”, colore, al Parlamento Eurpeo, sedevano accanto a Farage e, occasionalmente, strizzavano l’occhio a quei simpaticoni dei “Gilets Jaunes”, per quanto bisogna sottolineare che uno degli strizzatori, ovvero Di Maio, è uno dei rappresentanti del M5S che maggiormente ha acquisito una mentalità di Governo e di responsabilità!
E che dire degli esponenti di Forza Italia che avevano votato la fiducia a Conte ed erano ridotti al rango di “paria” da emarginare? Ora il movimento fondato da Berlusconi conta tre ministri accanto a Cinque Stelle, PD ed agli altri innavicinabili di prima e, a dire il vero, Berlusconi aveva sempre manifestato aperture ad ampie intese, ora andate nettamente oltre le sue prudenti, per riguardo agli alleati, prese di posizione!
Cosa è successo, che adesso sono “tutti per uno e uno per tutti”? Qual’è la capacità catalizzatrice di Draghi e, oltre lui, del Presidente Mattarella? Una presa di responsabilità in fin dei conti logica, in un periodo di emergenza come stiamo attraversando, motivo per il quale un governo “di salute pubblica” sostenuto da tutte o quasi, le forze politiche, avrebbe dovuto già formarsi? I finanziamenti cospicui del Recovery Fund, la cui perdita o rinuncia avrebbe rappresentato una enormità senza giustificazioni nè spiegazioni? Lo stramaledetto Covid che condiziona tutto e tutti, danneggia l’economia e incombe sugli esercenti come un macigno? Il tasso di crescita che, come si va ripetendo, si profila per l’Italia di vera “decrescita”? Una necessaria spinta europeista, garantita du un uomo delle istituzioni europee, per non perdere un treno che non si può perdere?
L’arcano sarà svelato nei prossimi mesi; saranno l’azione di Governo ed i fatti a chiarire il come e perchè!