Il concetto cristiano è sinonimo di unione mentale tra i popoli di tutto il mondo. Alcuni di essi sono già disposti al dialogo con il Prossimo, altri no. Tuttavia, l’obiettivo è quello di comunicare con le parole e non con le armi. Papa Francesco si concentra su questa parola, nella sua ultima enciclica, ponendo una questione a livello religioso, quasi contradditoria: sin dai tempi della Rivoluzione Francese, nonostante rivoluzione e preghiera non abbiano alcun nesso in comune, “fraternità” era uno dei valori-simbolo della battaglia. Essa è un obiettivo da raggiungere anche a livello politico ed economico: infatti, il legame è molto più profondo rispetto a quello genetico. È sufficiente pensare ai due fratelli per antonomasia, Caino e Abele, il cui affetto era però lontano da quello che avrebbe dovuto essere. “Fratelli” possono anche essere soldati, appartenenti a eserciti nemici, che, in qualche modo, quando non sono controllati dal proprio capo, evitano di uccidersi.
Diderot, filosofo francese, inventore dell’Enciclopedia, afferma che non vi è possibilità di essere felici se le persone che ci circondano non lo sono, in quanto individuo frequenta la società e da essa ne riceve energia positiva e negativa, quindi la vita collettiva è una parte della vita individuale.
Da quasi un anno, siamo abituati a vivere in solitudine, concetto differente dall’ essere solitari, poiché una solitudine prolungata può portare a un vero e proprio distacco dalla vita sociale, chiudendosi in sé stessi; essere solitari significa dedicarsi alcuni momenti, dalla realtà che, spesso, genera ansia, e non nuoce alla salute.
La letteratura europea, in lingue differenti, ma con temi comuni, tra cui la condivisione narra di “fratelli” non nati da una stessa madre, ma che il loro rapporto di amicizia è così sinergico da essere considerati uniti da un legame familiare. Un esempio è rappresentato dai celebri personaggi Don Chisciotte e Sancho Panza, che vivono ina una Spagna vista dagli occhi del primo, tra la spensieratezza e la paura del nemico: caratterialmente sono uno l’opposto dell’altro, ma, fino all’ultimo attimo di vita dell’amico, Sancho lo sprona a proseguire con le avventure che ama tanto.
Essere fratelli è un ordine non severo, ma consigliato: il momento di crisi e di instabilità su cui ci arrampichiamo, ogni giorno, con fatica a e con tanti dubbi sulle spalle, può essere un’occasione che ci induca a ritrovare noi stessi, con quel minimo di razionalità che fa parte del nostro Io. A volte, di fronte ad alcune notizie, soprattutto se pensiamo al tempo trascorso e a quanto lavoro vi sia ancora da svolgere, rischiamo di capitolare, invece, come insegnano gli anziani: “L’Unione fa la forza”.