Tempo di esami, tempo di paure, ma, quest’anno, come se non bastasse, gli studenti, che risiedono in Lombardia, stanno subendo le elevate restrizioni da “zona rossa”, ovvero la zona di massima allerta per il contagio da Covid19. La situazione è meno grave di pochi mesi fa, ma il Governo sta monitorando questa regione perché, essendo molto industrializzata subisce il rischio di un continuo movimento a livello commerciale, che innalza e diminuisce l’indice Rt.
Quasi un anno di umore e preoccupazione altalenanti e, ora più che prima, essendoci anche già stati delle dosi di vaccino somministrate, auspichiamo a una soluzione che ripristini le nostre abitudini, anche con le dovute cautele, ma un passo decisivo a una situazione in cui peggiorare ci farebbe deteriorare corpo e mente in modo grave. L’uomo non ha caratteristiche per essere isolato da stimoli da impulsi interni ed esterni in una lunga quantità di tempo. A volte, ci incoraggiamo pensando ai nostri avi, che han sopportato le insidie di guerre devastanti, però, ora, anche la nostra psiche sta subendo troppa infodemia e torpiloqui per godersi quella parentesi, meritata, di serenità.
L’ Università di Pavia ha messo a disposizione due sportelli di ascolto, per studenti e per docenti e personale amministrativo: essere aperti a un dialogo, nel momento in cui colgono qualche disagio, è fondamentale per non rischiare un abbandono della propria carriera e del modo di svolgere il proprio lavoro, che, è anche una missione.
Alcuni candidati dichiarano che, sia per la preparazione degli esami sia per il loro sostenimento, riescono a concentrarsi in modo più profondo se si trovano nel loro habitat accademico, altrimenti i problemi si manifestano e peggiorano in modo inesorabile la qualità della performance durante lo svolgimento. Le istituzioni nazionali si esprimono in modo marginale sulla gestione delle università: molti non conoscono nemmeno il nome del ministro, ovvero Gaetano Manfredi, e molte proteste sono ben visibili sotto alcuni post, nei social network.
La nostra Università, già da qualche mese, si è attivata nell’abbattimento di alcune barriere che creano maggiore distanza tra i giovani e coloro che hanno il compito di formarli, grazie a questa possibilità, gratuita, di parlare degli eventuali problemi:
Esprimere le proprie sensazioni, ascoltati da esperti che hanno mezzi, concreti e astratti, per una corretta gestione della rabbia e della frustrazione è il primo passo verso un nuovo sorriso, ancora incerto, ma, almeno, somiglia a una curva di positivo miglioramento. E, in questo caso, la “positività” non ci deve spaventare.