Il Corporate social responsibility manager è una figura professionale molto richiesta nel mercato del lavoro, ai giorni nostri, poiché si occupa dell’immagine sostenibile ed innovatrice dell’azienda. Le persone hanno scoperto il valore della natura, constatando, e non solo ascoltando le notizie, quanto stia cambiando il clima.
Meno emissioni producono le industrie, più coinvolto nell’ acquisto il cliente.
Il Parlamento europeo è molto impegnato in questa sfera e ogni azienda dovrebbe offrire uno spazio a questo ruolo.
Non tutte le aziende possono permettersi questa figura professionale, la quale riceve uno stipendio, che dipende dal budget in possesso. Su 41 aziende che hanno dichiarato di gestire questo aspetto, in 15 se ne occupa l’amministratore delegato, in 5 il presidente, aiutato anche dal vicepresidente, in 2 lo gestisce direttore finanziario e, nelle restanti, gli addetti alla comunicazione e alle risorse umane. Come è comprensibile, quest’organizzazione non è ideale: la figura professionale, in tempi di evoluzione così rapidi, non può essere formata in modo generico, Negli ultimi anni, anche in Italia, stanno nascendo corsi e seminari su misura, finanziati anche dalle Regioni.
Il CSR, come afferma l’osservatorio ESG, non è l’unico punto di partenza per valutare l’ ecosostenibilità aziendale: utilizzare energie rinnovabili, favorire la maternità e le pari opportunità di carriera e dichiarare eventuali atti legali per la salvaguardia dell’ azienda.