In un momento in cui la salute è un patrimonio fondamentale per tutti, vi parlerò di un coraggioso paragone che avevo presentato in una conferenza dove si parlava di sport in chiave economica. Inizialmente mi è sembrato un vero azzardo, ma procedendo con i raffronti, io stessa ne sono rimasta soddisfatta.
Lo sport è attivo circolante?
Per un tecnico sportivo come me, affiancare “attivo circolante” alla parola sport può apparire come una nuova coreografia di aerobica. In realtà, voglio dimostrare che lo sport può assumere lo stesso valore di questo termine, presente nella parte attiva dello Stato Patrimoniale. In Economia, l’attivo circolante è l’insieme di fondi immediatamente spendibili, in poche parole denaro di pronto realizzo. Più alto è questo valore nello Stato Patrimoniale, più l’azienda in questione si considera “in salute”.
Se intendiamo come attivo circolante la volontà di cittadini, Paesi e Stati di investire in attività motoria e corretti stili di vita e dunque l’effettiva pratica delle stesse, possiamo quantificare questa intenzione in una sorta di MONETA BENESSERE. Più è cospicua questa moneta, anche in questo caso, possiamo sostenere che le persone e di conseguenza gli Stati, manifestano un indice di buona salute.
Continuando ad azzardare con i termini economici, possiamo dire che
l’ATTIVITÁ FISICA E’ PATRIMONIO DI TUTTI.
Che valore possiamo dare a questo patrimonio?
Valore SALUTE in termine di benessere psico-fisico.
Valore SOCIALE mediante l’incremento delle relazioni interpersonali attraverso i gruppi sportivi. Al momento online o in certe possibili realtà sportive, ma speriamo presto di tornare a praticare le attività motorie come prima.
Valore ECONOMICO ottenuto dal risparmio del Servizio Sanitario Nazionale derivante da una popolazione sana.
Come potete notare, lo sport ha una valenza ben più preziosa del benessere che sappiamo offrirci in termini di salute ed in termini di relazione, quando sarà possibile.
La MONETA BENESSERE, se ampiamente diffusa, può addirittura ridurre le spese del SSN! E, credetemi, non è poco.
Vediamo perché.
L’attività fisica contribuisce in modo determinante a prevenire le Malattie Croniche Non Trasmissibili (MCNT) perché sostiene e rafforza il benessere psico-fisico e la qualità della vita in ogni fascia di età.
Contribuisce a prevenire ed a mantenere sotto controllo diverse malattie tra cui: diabete, patologie cardio vascolari, muscolo-scheletriche come l’osteoporosi, i tumori, riducendo la mortalità.
Un’attività motoria costante, anche moderata, consente di mantenere un peso stabile ed in caso dì sovrappeso, in associazione ad un corretto stile di vita ed un adeguata alimentazione, favorisce un calo di peso.
Lo sport favorisce benessere fisico e mentale, con ottimi benefici dal punto di vista psicologico e sociale a tutte le età, riducendo rischi di depressione e demenza.
Per concludere, in base alle stime su persone affette da patologie cardiovascolari, diabete e tumori, sì può affermare che un aumento dell’attività fisica determinerebbe un minor costo per il SSN pari a Euro 2.331.669.947 in termini di prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali, trattamenti ospedalieri e terapie farmacologiche. (Tratto da Elaborazione Ministero della Salute)
Totalmente calata nell’ambito economico e con un po’ di presunzione, mi permetto di dare un consiglio come ogni consulente finanziario darebbe ai propri clienti per investire al meglio i propri risparmi ed ottenere massimi guadagni.
- Promuovere lo sport, l’attività fisica e i corretti stili di vita su vasta scala
- Presentare multi sport all’interno dei POF scolastici
- Sostenere campagne di sensibilizzazione sulla depressione, sedentarietà, ed errate abitudini alimentari.
- Consigliare massimamente l’attività fisica per ridurre l’incidenza delle malattie
- Supportare quanto possibile le associazioni sportive per la massima diffusione dello sport, soprattutto nei luoghi più disagiati.
Nell’augurarvi un buon inizio Anno all’insegna della protezione della nostra salute, spero di avervi convinto che lo sport non è solo benessere del fisico, ma anche del portafoglio.
Vale la pena muoversi anche per i più pigri?
Lo schema in alto ben raffigura l’enorme guadagno, riparlando in termini economici, della riduzione di rischi di infortunio o malattia.