“Ridateci i banchi, o la scuola o la vita”. Ora a protestare non sono solo gli studenti ma anche gli insegnanti, per la distanza tra le dichiarazioni retoriche “Prima la Scuola”. La politica, anzi l’assenza della politica nostalgia per la vita precedente, rinunciare al Natale, ai regali, ai nonni, fare la spesa, guardare, toccare, vengono in mente gli aperitivi, le bicchierate con gli amici e, gli psichiatri, sono molto impegnati in questo periodo di difficoltà. Guai se ci fosse la terza ondata voluta dai politici per ammorbidire le regole. Un esempio invece potrebbe essere la convocazione, effettuata tramite Tic Toc e successiva scazzottata alla terrazza del Pincio. Assurda forse non razionale ma serve discutere, capire. Tutti siamo in crisi ed i giovani sono più soggetti a pressioni, soffrono la mancanza della socializzazione scolastica, dei pari.
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