Sono trascorsi quarant’anni, dalla sera fatale in cui Mark David Chapman premette il grilletto e pose fine a un mito che era già definito in quel modo, ancor prima di mancare. L’8 dicembre 1980 moriva John Lennon e, con lui, sfumava un’epoca sociale fatta di ‘bed-in’ e di contestazioni pacifiche, di figli dei fiori e di ‘Give Peace a Chance’.
‘Imagine’, ‘Instant Karma’, ‘Working Class Hero’, alcuni degli storici brani che han fatto conoscere al mondo il ragazzo di Liverpool. Nonostante la band producesse un numero elevato di brani, tra i membri vi era qualche controversia e un altro lato, che lo simboleggia, è la storia d’amore e di arte con Yoko Ono.
John venne a mancare nel modo più assurdo, avvenuta per mano di un suo fan. Ogni dettaglio di quelle macabre ore, dell’assassino che non scappa ma si ferma a leggere alcune righe de ‘Il giovane Holden’, mentre John muore tra le braccia di Yoko, è narrato in pellicole e pagine di libri.
L’Italia lo omaggia, considerando i limiti degli assembramenti: da Modena, dove i brani di John Lennon risuoneranno per le vie del centro storico di Castelnuovo Rangone e il 19 dicembre si terrà un incontro alle 15 nel parco che porta il nome del cantautore per inaugurare una sagoma del musicista, a Rimini, dove domani alle 17,30 debutterà la web radio del Comune con una playlist dedicata proprio all’ex Beatle.