L’artista, nato nel 1938, è mancato ieri, ma coloro che han seguito la sua nascita, come pittore e musicista, sono consapevoli delle sue doti e del lascito, ora consultabile a distanza e, quando le leggi ne offriranno la disposizione, anche con un’esposizione, aperta al pubblico.
Sin da ragazzo, suaa madre nota una particolare attitudine nel dipingere e lo iscrive alla rinomata Scuola d’Arte Applicata della città ed è ammesso, anche se non possiede l’età minima prevista, perché il suo talento è degno di nota e viene seguito dai Maestri Gino Testa e Pino Sacchi.
Egli divenò anche tenore, ma l’amore per la pittura ha predominato. L’allestimento della sua prima esposizione avviene nel 1973, con l’aiuto dell’amico, Renato Valdata.
Egli è conosciuto sia in Italia sia all’estero e le sue ultime mostre itineranti sono state organizzate in Costa Azzurra e in Provenza, mentre, una permanente, ad Antibes.
La sua pittura è di lettura immediata: la figura si racconta da sè, come suggeriscono le fondamenta su cui si basa la Scuola della pittura Pavese. Molti sono gli scorci della sua amata Pavia, che l’ha visto crescere e affermarsi. .
Dall’aprile 2004, grazie al prezioso aiuto della moglie Giovanna e delle figlie Alessandra, purtroppo mancata qualche mese fa, e Simona, ha aperto a Pavia il proprio atèlier, l’Arte 17, in piazza Cavagneria 17,
Il 9 dicembre 2011 gli è stata conferita la benemerenza di San Siro, con la seguente motivazione: “Il Maestro Gigi Viciani si è formato artisticamente sotto la guida dei Maestri Gino Testa e Pino Sacchi e, nella sua brillante carriera, ha partecipato a molti concorsi di pittura sul nostro territorio e ha esposto le sue opere in diverse gallerie in Italia, Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Attualmente lavora nella sua galleria d’arte a Pavia, che è diventata un vero e proprio punto di riferimento culturale per la città. Pur essendo un artista poliedrico, tra l’altro ottimo musicista, la pittura figurativa è al centro dell’attività di Viciani, capace come pochi di descrivere la quotidianità e gli scorci della nostra Pavia e perciò fulgido esempio di chi ha saputo fare della ricca tradizione artistica di Pavia il proprio mestiere”.
Un orgoglio pavese che merita attenzione e di cui i cittadini devono esserne ambasciatori, quando si parla poco delle attività svolte nella città.