Lungo l’argine del Po, nel tratto fra i paesi di Rea e Verrua, è possibile scorgere ampie vedute, che emozionano a qualsiasi ora. Lo scatto qui riportato può suscitare un po’ angoscia: non sono nemmeno le 18:30 e ciò che circonda il passante non è giù più nitido. Non è questa la stagione migliore per ricaricarsi di energie, ma qualche scorcio può comunque parlarci. Una casa, in lontananza, casa di campagna, con, magari, un focolare, attrezzi nel cortile e la fatica dei proprietari, che rientrano, dopo una giornata di impegnativo lavoro. Cammino e mi immagino situazioni reali o surreali: un aspetto in comune è che, anche loro, sono coinvolti e perduti, come tutti.
Anche io mi avvicino alla “mia” zona, scavando nelle mie energie e curiosando in ciò che rimane da offrirmi. Delusioni non mancano, ma anche soddisfazioni, solo un po’ opache. Come la fotografia. E, allora, seleziono un altro obiettivo.