Il cognome del matematico è, oggi, più noto come l’istituto tecnico commerciale e turistico, che ha sede in via San Carlo 2, a Pavia.
Inizialmente, nel 1860, esso era situato all’incrocio tra via Mascheroni e via del Carmine. Nel 1872, diventa Regio Istituto Tecnico. Inizialmente, la scuola era di formazione tecnico-scientifica: ecco perché la scelta del nome di un matematico locale Antonio Bordoni nasce a Mezzana Corti e si laurea presso l’università della città il 7 giugno 1807. Ad agosto dello stesso anno, è assunto come insegnante di matematica e fisica presso la Scuola Militare. Successivamente, pubblica numerosi testi nel medesimo ambito e diventa Rettore dell’Università.
Egli suggerisce numerose idee innovative su un metodo con il quale insegnare matematica: la società evolveva e le esigenze del mecato con essa. Le sue richieste non furono ascoltate, ma è noto come l’italiano medio sia molto conservatore.
Sarà, invece, nel secolo successivo, Bordoni, molto soddisfatto, quando l’istituto tecnico ha subito diverse modifiche nell’organizzazione didattica. Le principali furono tre: la sezione Geometra diventa autonoma, intitolata “Istituto tecnico per geometri”, nel 1984, viene offerto un più strutturato indirizzo di ragioneria e, nel 1995, il primo corso in città di perito turistico. Altre sperimentazioni, come il Liceo gestionale, furono inserite e conobbero qualche anno di successo, ma come tale, il Liceo venne poi collocato nell’istituto Adelaide Cairoli, che non contiene indirizzi tecnici.
Oggi, la preside e il corpo docenti sono ben disposti ad accogliere le novità e a lavorare, con orgoglio, in un istituto che segue la storia e l’ evoluzione della società.
Insegnare al Bordoni significa fornire nozioni e strumenti ad alunni che, in futuro, potranno essere come un certo Carlo Rossella e molti altri diplomati, riconosciuti sia a livello nazionale sia internazionale.
Il virus è tornato a farci rabbrividire e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado sono i primi a seguire la didattica online: le aule vuote, i corridoi un po’ malinconici, senza qualche schiamazzo degli studenti più vivaci. La statua di Bordoni, situata a destra della porta d’ingresso, verso l’Aula Magna, controllerà che tutto vada per il meglio: in fondo, ragazzo e studente dalla mente brillante lo è stato anche lui e conosce i diritti dei ragazzi a imparare sui banchi e non a una fredda distanza, che può solo aumentare il livello di distrazione.