Buongiorno a tutti,
oggi vorrei parlarvi del “Recovery Fund”, un’espressione di stretta attualità che spesso si sente ai telegiornali ma di cui non tutti sanno il reale significato.
Il Recovery Fund o Next Generation EU come lo ha Battezzato la Commissione Europea, è un fondo garantito dal bilancio UE e letteralmente significa fondi di recupero. Si tratta, in sostanza, di un fondo per la ripresa, ritenuto “necessario e urgente” per far fronte alla crisi scatenata nel 2020 dal coronavirus.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’esito del Consiglio Europeo del 23 aprile 2020 durante il quale i leader UE hanno convenuto di lavorare per la creazione del fondo poi predisposto, ha chiarito che con esso sarebbero stati finanziati “tutti i paesi più colpiti, tra cui l’Italia”. E proprio il nostro paese, ha rammentato Conte, è stato in prima fila tra quelli che hanno chiesto l’introduzione di questo strumento “per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico”.
Volendo semplificarne il funzionamento, il Recovery Fund, si finanzia tramite l’emissione di recovery bond, con la garanzia del bilancio UE. A questo punto, la liquidità raccolta con tale meccanismo viene distribuita ai paesi membri che si trovano ad affrontare le maggiori difficoltà a causa della pandemia da Covid-19.
Come precisato dal Presidente del Consiglio europeo Charles Michel “il fondo dovrà essere di entità adeguata, mirato ai settori e alle aree geografiche dell’Europa maggiormente colpiti e destinato a far fronte a questa crisi senza precedenti”.
Operativamente, secondo quanto previsto dall’accordo raggiunto a luglio 2020, entro il mese di ottobre tutti i paesi coinvolti devono presentare un piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nel quale illustrare come intendono utilizzare i fondi. Bruxelles avrà a disposizione fino ad otto settimane per esaminare e proporre al Consiglio Ecofin l’approvazione del Piano. L’Ecofin dovrà approvare il piano a maggioranza qualificata entro quattro settimane.
Gli obiettivi, per quanto riguarda l’Italia, saranno quelli della crescita potenziale, della creazione dei posti di lavoro e della capacità dello Stato di reagire dal punto di vista sia economico che sociale, inoltre il miglioramento del patrimonio edilizio attraverso la costruzione o riqualificazione degli ospedali anche attraverso l’adeguamento sismico e antincendio, l’ammodernamento complessivo del parco tecnologico ospedaliero sia in termini di attrezzature di alta tecnologia sia di infrastrutture digitali ed il potenziamento dell’assistenza e delle cure domiciliari.
I fondi saranno erogati solo se gli obiettivi concordati nel piano saranno raggiunti e, qualora, una volta approvato il piano non lo si dovesse rispettare, i fondi saranno immediatamente interrotti.
L’Italia dovrebbe poter sfruttare 209 miliardi di euro di cui 82 a fondo perduto e 127 in prestiti. Per quanto riguarda le tempistiche, il 60% dei contributi a fondo perduto dovrebbe essere assegnata, pare, entro la fine del 2020, mentre il restante 40% entro la fine del 2024.
Avv. Cristina Anelli
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